Spagna, industriali e Ugt ratificano l’accordo sui salari

MADRID — Le prime ratifiche sono arrivate. E l’intesa sui salari sta per essere ufficializzata. Le parti sociali stanno lavorando alacremente in Spagna per chiudere l’accordo sulle linee guida per gli aumenti dei salari dei lavoratori nel prossimo triennio, Oggi c’è stato il “via libera” da parte degli industriali e del sindacato Ugt, mentre si attende per domani quello di Comisiones Obreras. Oltre a prevedere incrementi del 4% nel 2023 e del 3% per 2024 e 2025, con una clausola aggiuntiva per un ulteriore incremento dell’1% in caso di inflazione superiore a questi valori, la bozza del patto affronta altre questioni: tra queste, la gestione dello smart working, il diritto alla “disconnessione digitale” o l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale.

I primi a ratificare il proprio sostegno all’accordo sono stati stamattina gli organi di direzione di CEOE e CEPYME, le principali organizzazioni degli industriali spagnoli. Poco dopo, è arrivato anche il “sì” di UGT.

Proprio da un comunicato di questo sindacato sono emersi pubblicamente i primi dettagli dell’intesa, frutto di mesi di negoziati tra le parti. “Gli aumenti concordati sono in linea con quanto richiesto dalle organizzazioni sindacali per gli anni 2023 e 2024, e l’introduzione di una clausola di revisione salariale riferita esclusivamente all’indice dei prezzi al consumo servirà in parte a mitigare possibili effetti indesiderati dell’inflazione”, si legge.

La nota aggiunge inoltre che il patto “affronta questioni” come “la trasformazione tecnologica e digitale, la parità tra uomini e donne e aspetti sulla protezione della salute dei lavoratori”. I riferimenti sono, secondo quanto aggiunto da media iberici, a temi come lo sviluppo di programmi di pensionamento parziale, misure per favorire maggiore flessibilità nei posti di lavoro o rendere sempre vigente “il principio del controllo umano” nell’uso l’Intelligenza Artificiale.

Un patto tra le parti sociali per garantire aumenti di salari sufficienti ad attutire l’impatto dell’elevata inflazione attuale sui conti delle famiglie è stato invocato a lungo in particolare da settori sociali e politici progressisti.

Stando a ricostruzioni dei media, industriali e sindacati hanno premuto sull’acceleratore per arrivare a un accordo prima dell’inizio della campagna elettorale per amministrative e comunali in programma il 28 maggio.

Redazione Madrid

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