Il duello Ayuso-governo torna al centro della campagna elettorale a Madrid

La presidenta de la Comunidad de Madrid, Isabel Díaz Ayuso

MADRID — Il duello tra Isabel Díaz Ayuso (Partito Popolare) e il governo centrale spagnolo torna a surriscaldare il clima politico madrileno. Il ‘casus belli’, questa volta, è l’episodio avvenuto ieri nel corso della cerimonia ufficiale per la festività regionale del 2 maggio, quando i responsabili del Protocollo della comunità autonoma hanno sbarrato il passo per la tribuna delle autorità al ministro della Presidenza, Félix Bolaños. Gli echi dell’accaduto si sono susseguiti ampiamente nelle dichiarazioni del giorno dopo. “Bolaños è venuto a provocare”, ha sostenuto stamattina la leader madrilena. “Il PP porta avanti una campagna per delegittimare il governo”, ha replicato la portavoce dell’esecutivo centrale, Isabel Rodríguez. La prossimità delle elezioni amministrative e comunali, distanti solo 25 giorni, si fa sentire.

Le polemiche hanno circondato gli atti ufficiali organizzati in occasione del 2 maggio per giorni. E quando sembrava ormai essere tutto rientrato nella normalità, con Bolaños presente alla cerimonia dopo che il governo Ayuso aveva fatto sapere che non era ospite gradito, è invece arrivato il momento più eclatante: l’accesso al palco autorità è stato consentito tra gli altri alla ministra della Difesa Margarita Robles e al capo dell’opposizione Alberto Núñez Feijóo, leader dello stesso partito di Ayuso, mentre è stato negato al ministro della Presidenza.

“Qui abbiamo un’organizzazione perfettamente stabilita, le cose non si cambiano in corso d’opera”, è stata la giustificazione fornita da Alejandra Blázquez, capa del Protocollo del governo Ayuso, a collaboratori di Bolaños presenti in quel momento.

La governatrice madrilena ha dato una propria versione dei fatti in un’intervista rilasciata in mattinata alla radio Cadena Ser, dopo che l’episodio aveva suscitato proteste di esponenti del governo centrale già ieri. “Bolaños si è presentato pretendendo di presiedere l’atto istituzionale”, ha detto, “ma non era neanche invitato”. “A mio avviso”, ha aggiunto, “è venuto per provocare”.

In risposta alle critiche di chi sostiene che Ayuso avrebbe alimentato questa polemica per “motivi elettorali”, la leader di Madrid ha risposto di non averne “bisogno”, e ha poi rivendicato il proprio diritto a gestire una festività “che è della Comunità di Madrid” e “non di ministri”.

Le critiche di Ayuso a Bolaños, come riportano diversi media, sono state replicate anche da altri esponenti del PP. La repica del governo al partito avversario è invece stata affidata in particolare alla ministra portavoce Rodríguez. “Quella del PP non è altro che una campagna per delegittimare il governo”, ha affermato in una conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri odierno. “Ciò che abbiamo visto ieri non ha precedenti”.

Rodríguez ha poi spiegato che Bolaños è andato alla cerimonia del 2 maggio in quanto designato dal governo a tal proposito, e ha aggiunto che il governo non è concentrato su “provocazioni”, ma “sulle cose importanti” per la vita delle persone.

L’episodio che ha riguardato il ministro della Presidenza è stato citato nelle dichiarazioni di altri esponenti politici. Il portavoce parlamentare di Podemos, Pablo Echenique, ha per esempio definito Ayuso “un’alunna prediletta del trumpismo”.

Redazione Madrid

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