La legge con i limiti ai prezzi degli affitti passa al Congresso

MADRID — Un passo avanti per “mettere le basi a una nuova politica abitativa”. Così il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha salutato il via libera del Congresso dei deputati alla legge “sul diritto alla casa” da tempo invocata da molti cittadini e collettivi sociali. Tra le principali novità della norma, ci sono tetti agli aumenti degli affitti in caso di rinnovo di un contratto e, in certi casi, limiti temporanei anche per i nuovi contratti, applicabili da parte delle amministrazioni locali in zone con il mercato immobiliare specialmente “surriscaldato”. In termini generali, l’obiettivo è di evitare situazioni di prezzi fuori controllo, una preoccupazione comune soprattutto nelle grandi città. Ora l’iter della legge proseguirà al Senato.

L’elaborazione di questa norma è stato uno dei processi più sofferti per l’attuale governo di coalizione (Partito Socialista-Unidas Podemos): tocca un punto sensibile su cui la politica in Spagna ha tradizionalmente sempre fatto fatica a mettere mano. Tuttavia, e forse anche spinto dal grado di profondità del problema per molti cittadini mentre si avvicinano a grandi passi le prossime elezioni, nelle ultime settimane il governo ha deciso di premere sull’acceleratore in questo ambito.

La norma, frutto di un accordo tra il governo e alcuni partner parlamentari (principalmente Esquerra Republicana e Bildu) si riferisce a vari aspetti riguardanti il mercato immobiliare. Ad esempio, fissa un limite del 3% agli aumenti degli affitti i cui contratti si rinnoveranno nel 2024, che si aggiunge a quello del 2% già in vigore per quest’anno. A partire dal 2025, invece, stabilisce l’eliminazione dell’uso dell’inflazione (Ipc) come indice di riferimento per stabilire eventuali aumenti sui rinnovi l’inflazione, per sostituirlo con un indice “più stabile e inferiore a quello dell’Ipc”, ancora da determinare.

Per quanto riguarda aree particolarmente colpite dagli aumenti dei prezzi — ovvero dove le persone devono riservare in media più del 30% delle entrate a mutuo o affitto, o dove i prezzi sono aumentati di almeno 3 punti oltre l’Ipc negli ultimi 5 anni —, si introduce la possibilità per le regioni di stabilire tetti anche ai nuovi contratti: per proprietari con almeno cinque case, tali limiti saranno stabiliti in un indice, mentre per i “piccoli proprietari”, il riferimento sarà l’ultimo contratto dell’immobile in questione.

La nuova legge tocca poi altre questioni: ad esempio, viene proibito che gli onorari in favore di agenzie nei casi di firma di un nuovo contratto d’affitto finiscano a carico degli inquilini, come accade spesso oggigiorno; e si vietano pagamenti in contanti a meno che l’inquilino non possa aver accesso ad altri metodi, secondo l’agenzia d stampa Efe. Stop anche alla preatica di aumentare i prezzi degli affitti mettendo a carico degli inquilini nuove spese.

Per Sánchez, la norma dà risposta “a un autentico problema dei cittadini e che è origine del 70% delle disuguaglianze nel Paese”. Negli ultimi giorni, il premier ha inoltre accompagnato l’annuncio della nuova legge con varie promesse di ampliamento delle case di proprietà pubblica da impiegare in programmi di accesso abitativo agevolato: una questione vista da analisti del settore come imprescindibile per fornire una soluzione concreta a più lungo termine in ambiti di  emergenza abitativa.

La legge sul diritto alla casa è stata approvata oggi al Congresso con 176 voti a favore, 167 contro e un astenuto.

Redazione Madrid

Lascia un commento