Consegnato a Cadenas il “Premio Cervantes”: “Il nazionalismo è il morbillo dell’umanità”

ALCALÁ DE HENARES – È il primo venezuelano insignito del “Premio Cervantes”. Ai suoi 93 anni, Rafael Cadenas, oggi, è considerato il maggiore poeta, scrittore e saggista venezuelano. La sua opera esprime desolazione, tranquillità e bellezza. La poesia più famosa, “Sconfitta”, è stata un simbolo per tanti giovani degli anni ’60.

Si temeva che, come accaduto con gli illustri scrittori insigniti nelle ultime edizioni, anche Cadenas non sarebbe stato presente alla premiazione, a causa della sua avanzata età. Ed invece, nonostante i suoi 93 anni e i problemi di mobilità, ha assistito alla cerimonia presieduta dal re di Spagna, Felipe VI, e la regina Letizia.

Il “Cervantes” non è un premio ad un’opera, ma il riconoscimento di una vita dedicata alla letteratura. E quella di Cadenas è stata una vita consacrata alla difesa e diffusione dello spagnolo.

Il poeta venezuelano, accompagnato dalle figlie Silvia e Paula, ha sorpreso al pronunciare il discorso dal tradizionale leggio, nell’antico “Paraninfo” dell’Università di Alcalá”. Lo ha fatto scandendo le parole e permettendosi lunghe pause. Ha sottolineato quanto sia necessario in quei paesi in cui si vive in democrazia, “una pedagogia che la rinforzi” e sottolineato, ricordando le parole di Einstein, che “il nazionalismo è il morbillo dell’Umanità”.

Per lui, prima studente e poi per oltre quarant’anni professore universitario, l’università Centrale del Venezuela vive momenti difficili “ma è ancora plurale”. A tale proposito ha sottolineato:

– Una università che è per l’indottrinamento cessa di essere università.

Quindi ha fatto notare come la lingua spagnola sia “martoriata” dagli anglicismi  che permeano specialmente il linguaggio della televisione.

Il poeta, che ha descritto Miguel de Cervantes come un “grande difensore della libertà” e ha sottolineato che molti venezuelani discendono da spagnoli emigrati in America Latina, mentre “oggi la disgrazia è invertita, anche se non a causa di guerre”, ha espresso solidarietà al suo “amico e scrittore Sergio Ramírez, il quale è stato privato della propria nazionalità”.

Dal Canto suo, Felipe VI ha definito Cadenas come “un grande scrittore” la cui opera “arricchisce la lingua, nutre la tradizione e rinnova la letteratura spagnola”.

Il re ha sottolineato che Cadenas incarna il poeta che “non vuole stile ma onestà” che persegue “rettitudine mentale e integrità nell’azione”.

Dopo la cerimonia ufficiale, aperta dalle parole del ministro della Cultura, Miquel Iceta, hanno fatto seguito le tradizionali foto in uno dei giardini dell’Università. Cadenas è stato accompagnato dalla coppia reale. Particolarmente premurosa la regina Letizia, che ha aiutato il poeta che soffre alcuni problemi di mobilità.

Redazione Madrid

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