Dl Cutro, flussi e protezione speciale: scontro in Senato

Il risultato del voto sulle pregiudiziali durante la discussione sul decreto legge migranti nellÕaula del Senato, Roma, 19 aprile 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Sarà domani il giorno del voto sul cosiddetto decreto Cutro, che avverrà senza la questione di fiducia ma che non per questo non si porterà dietro numerose polemiche. A partire dal nome stesso che è stato attribuito al decreto che, in realtà, riguarda l’ingresso dei lavoratori stranieri e il contrasto all’immigrazione irregolare, e che le opposizioni rifiutano di chiamare appunto col nome del paese della costa calabrese teatro del drammatico naufragio dello scorso 26 febbraio.

Il clima di scontro, in Senato, si è registrato sin da mattino, quando la maggioranza ha presentato un maxi emendamento che avrebbe di fatto ‘tagliato’ la discussione di tutti gli articoli dal 2 al 10, compreso quello sulla protezione speciale: al termine di una capigruppo pre-aula la maggioranza ha poi ritirato il maxi emendamento “che avrebbe azzerato tutto – spiegava la capogruppo di Italia Viva Raffaella Paita abbiamo raggiunto l’obiettivo di ritirare un emendamento che avrebbe violato il nostro spazio”.

La protezione speciale 

Duro anche il capogruppo del Pd, Francesco Boccia: “Il canguro è tornato in Australia. Eravamo molto irritati perché ritenevamo violato il parto di lealtà. L’opposizione ha chiesto di discutere nel merito sui punti salienti del decreto, l’articolo 5 e l’articolo 7, che non sarebbe stato possibile a causa del vergognoso canguro”.

Da lì in poi, dopo la prevedibile bocciatura delle questioni pregiudiziali, si è proceduto con l’esame dei circa 400 emendamenti, sempre all’interno di un clima piuttosto teso. Elly Schlein, in conferenza stampa dalla sede del Pd, tuona: “Il decreto riesce a smantellare il sistema di accoglienza in modo più violento dei decreti sicurezza, e a fare saltare la protezione speciale che esiste almeno in 18 paesi europei nonostante le bugie di Giorgia Meloni: noi sicuramente ci opponiamo”.

Proprio sulla protezione speciale è intervenuto direttamente, dal question time alla Camera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Il Governo intende garantire che istituti come la protezione speciale tornino ad essere strumenti di tutela piena ed effettiva per le persone che fuggono da reali e oggettive situazioni di pericolo e non un espediente per eludere le regole in materia di ingresso e soggiorno sul territorio nazionale”.

(Redazione/9colonne)

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