Avvertimento di Sánchez a PP e VOX: “Salveremo il Doñana”

Scorcio della laguna di Doñana.
Scorcio della laguna di Doñana. (Foto cortesia)

MADRID — “Salveremo il Doñana”. L’avvertimento porta la firma del numero uno del governo, Pedro Sánchez. E i destinatari sono Partito Popolare e Vox, i gruppi politici che stanno tentando di far approvare dal Parlamento dell’Andalusia un piano di estensione delle zone coltivabili vicine a questo parco naturale dal fragile ecosistema. “Il Doñana non è proprietà privata di nessuno, e men che meno della destra e dell’ultradestra andalusa”, ha affermato il premier da Cáceres, nel corso di un comizio del Partito Socialista. “Il Doñana è patrimonio dell’Andalusia, della Spagna e dell’Europa”.

“L’emergenza climatica e i danni che hanno colpito il Doñana non sono un’opinione, sono un fatto evidente”, ha detto Sánchez nel suo discorso. “Ci sono avvertimenti politici e di sanzioni economiche della Commissione europea. E la mia domanda è questa: di cos’altro ha bisogno la destra andalusa per riconoscere l’errore e fermare questo abuso?”.

Le parole del premier contrastano con quelle del governatore andaluso Juanma Moreno, che oggi nel Parlamento regionale ha sostenuto che le critiche al piano del suo partito e di Vox sono giustificate da motivi “elettorali” vista la vicinanza delle prossime elezioni in molti comuni andalusi. “Il parco ha il massimo livello di protezione possibile in Spagna”, ha affermato, “qualcuno in grado di intendere e di volere può pensare che un governo dell’Andalusia potrebbe avere la tentazione o l’obiettivo di danneggiare una delle più belle opere della natura che abbiamo in Andalusia?”.

Moreno ha inoltre sostenuto che il governo spagnolo tratta gli andalusi da un punto di vista di “superiorità” e ha rivendicato “la capacità di decidere per noi stessi” da parte di questa comunità autonoma.

La proposta di legge presentata da PP e Vox prevede appunto l’estensione dei permessi per coltivare in punti in cui attualmente tale pratica è illegale in municipi prossimi al parco del Doñana. Un’iniziativa volta, secondo il leader andaluso e i suoi, “dare risposte” alle storiche rivendicazioni degli agricoltori della zona, dove le attività legate soprattutto alla coltivazione di fragole e frutti di bosco sono un motore economico.

Il piano in questione è stato duramente criticato da gruppi ambientalisti come il Wwf, che da anni denunciano come siano proliferate nei dintorni del Doñana attività agricole illegali che sfruttano in modo improprio un acquifero sotterraneo. Da parte sua, Bruxelles ha avvertito di possibili sanzioni alla Spagna in caso di approvazioni di progetti che mettano a repentaglio la conservazione del parco.

“Il parco è in una situazione critica”, ha spiegato pochi giorni fa il direttore della Stazione Biologica del Doñana, Eloy Revilla, riferendosi anche alla situazione di grave siccità che colpisce da tempo la zona.

Redazione Madrid

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