Tornano le proteste dei sanitari in Spagna: nuova ondata di scioperi

MADRID — Le voci di protesta dei sanitari tornano a farsi sentire in Spagna. Una volta conclusasi la parentesi del periodo festivo per la Settimana Santa, è partita una nuova ondata di scioperi. Ai medici di Ceuta e Melilla, già attivatisi da alcune settimane, si sono aggiunti oggi i medici della Galizia. Per domani è previsto l’inizio di uno sciopero in Andalusia, mentre mercoledì 19 aprile è in programma una giornata di stop dei dottori ospedalieri di Madrid. Nel frattempo, stanno protestando anche i tecnici di laboratorio di diversi ospedali pubblici della capitale. E tale situazione potrebbe estendersi ad altri territori, tra questi i Paesi Baschi.

Come accaduto in particolare a partire dall’autunno scorso, quando è partita una prima ondata di proteste e manifestazioni in ambito sanitario, le principali rivendicazioni dei sanitari riguardano miglioramenti delle condizioni salariali e organizzative, oltre che richieste di aumento delle risorse destinate ai servizi per i pazienti. Questioni vistesi aggravate dal devastante dell’impatto della pandemia di Covid iniziata nel 2020, sovrappostosi a situazioni critiche di più lunga data. Uno dei settori più in sofferenza è quello dei servizi sanitari di base, come quelli offerti dai centri territoriali.

Sebbene in alcune regioni i moti di protesta siano stati sinora più intensi che in altre, i destinatari delle stesse non sono rappresentanti politici di un solo colore. In Andalusia, Madrid e Galicia governa il Partito Popolare, mentre nella Comunità Valenciana, dove le turbolenze tra governo e sindacati sono in corso da settimane, e alle Canarie, dove uno sciopero è stato indetto proprio oggi per l’8 maggio, c’è il centrosinistra con il Partito Socialista in testa.

Sono quindi diverse le forze politiche chiamate a fare i conti di questa ondata di malcontento, e proprio quando nella maggior parte delle comunità autonome spagnole sono in programma a breve le elezioni regionali (28 maggio).

Attualmente, medici e altri sanitari sostengono di non aver avuto dagli interlocutori politici di riferimento le risposte attese. “Dopo aver teso la mano in favore del dialogo e il tentativo di cercare soluzioni comuni senza ottenere risposte, si è dovuto ricorrere a indire scioperi di durata indeterminata”, spiega in un comunicato la Confederazione Statale dei Sindacati dei Medici (Cesm).

In particolare a Madrid, le proteste dei sanitari sono anche accompagnate tra autunno e inverno scorsi da manifestazioni a cui hanno partecipato decine — in alcuni casi centinaia — di migliaia di persone. Resta da capire se tali espressioni di protesta cittadine avranno un riflesso diretto sui risultati elettorali previsti tra poche settimane.

Redazione Madrid

Lascia un commento