Migranti e stabilità, asse mediterraneo Meloni-Sánchez

Il Presidente del Governo di Spagna, Pedro Sánchez con il il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il Presidente del Governo di Spagna, Pedro Sánchez con il il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. (Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Così diversi, così uguali. La premier Giorgia Meloni e il suo omologo spagnolo Pedro Sánchez, dopo circa due ore di colloquio, mostrano sostanziale comunione di vedute su molti dei temi toccati, dalla questione migratoria che “va affrontata focalizzandoci sugli spostamenti primari” alle questioni più economiche, passando per il rinnovo del sostegno all’Ucraina.

Ma soprattutto lo fanno ribadendo una comune dichiarazioni di intenti: “Il foro Spagna-Italia – spiega il presidente socialista spagnolo – è fondamentale, sono molte le cose che possiamo condividere e facendolo possiamo competere molto meglio: insieme rendiamo le nostre società più forti”.

Con Meloni che poco prima aveva sottolineato che “penso vada rafforzato il legame tra i nostri paesi, valorizzando i nostri valori comuni, di paesi del Mediterraneo, che si capiscono quando si parlano pur ciascuno nella propria lingua”.

Meloni e Sanchez concordano sul fatto che sull’immigrazione “l’Europa in una fase così delicata deve dare risposte efficaci ed immediate, guardare con molta più attenzione ai confini esterni, confidiamo che ci siano ulteriori passi in avanti nel prossimo Consiglio europeo di giugno”.

E che “conveniamo che a giugno da parte della Commissione ci sia uno stato sulle iniziative concrete a partire dai finanziamenti e dal trovare soluzioni strutturali con i paesi del Nord Africa”.

Il sostegno all’Ucraina

Un altro punto importante è quello della riforma del patto di stabilità e crescita, che potrebbe concretizzarsi nella seconda metà del 2023, proprio durante il semestre di presidenza spagnola: “Tutti auspichiamo di arrivare a una riforma del patto di stabilità e crescita entro la fine dell’anno – spiega Meloni – l’Italia vuole avere una governance che punti sulla crescita più che sulla stabilità. Riteniamo fondamentale portare a casa entro fine anno questa riforma e siamo pronti a lavorare insieme durante il semestre di presidenza spagnolo”.

Ma Meloni e Sánchez hanno parlato anche di competitività e industria, “dove spesso le nostre posizioni sono state convergenti: bisogna fare attenzione alle doppie velocità, come si è proceduto velocemente nell’allentamento sugli aiuti di stato confidiamo si possa fare il lavoro necessario per la piena flessibilità sull’uso dei fondi esistenti e sulla creazione di un fondo sovrano”.

Piena attenzione ovviamente alle sorti del conflitto in Ucraina: “Continueremo a garantire a 360 gradi sostegno al presidente ucraino Zelensky e al popolo ucraino fin quando sarà necessario, ragioniamo anche di come favorire passi in avanti per una page giusta e rispettosa della sovranità territoriale ucraina. Stiamo già lavorando per il futuro e la ricostruzione”, sottolinea Meloni, con Sánchez che poco dopo conferma su tutta la linea.

(Redazione/9colonne)

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