Spagna, un’ondata di incendi scuote zone del nord

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MADRID — Decine e decine di roghi. È la grave situazione affrontata in questi giorni dalle regioni settentrionali spagnole delle Asturie e della Cantabria. Forte vento e assenza di piogge hanno creato infatti ormai da giorni condizioni favorevoli per la propagazione delle fiamme. E, intanto, le autorità denunciano come possibile causa di questi incendi l’intenzionalità. Tra le conseguenze più notevoli nell’immediato, ci sono state interruzioni di strade e alcune evacuazioni, in particolare nella zona occidentale delle Asturie. Centinaia di pompieri e militari sono al lavoro per contenere le fiamme.

Secondo gli ultimi dati ufficiali, i roghi attivi sono almeno 96 nelle Asturie e 29 in Cantabria. La situazione pare in progressivo miglioramento, ma la guardia resta alta. “Come conseguenza del cambiamento climatico, purtroppo questi disastri sono sempre più comuni”, ha detto nel tardo pomeriggio a cronisti il ministro dell’Interno Fernando Grande Marlaska, nel corso di una visita a una delle aree più colpite. “Ora siamo al lavoro per garantire l’integrità dei cittadini, proteggere i loro beni e l’ambiente circostante”.

Tra ieri e oggi, circa 375 persone sono state evacuate da comuni asturiani, secondo l’agenzia di stampa Efe. In serata, il governo regionale ha però comunicato che diverse di loro sono potute tornare a casa.

Nel corso di un viaggio in Cina, il premier Pedro Sánchez ha espresso “solidarietà” con le aree colpite dai roghi. “Manifesto tutto il sostegno del governo spagnolo”, ha detto, “e garantisco che, se si confermasse l’intenzionalità di questi incendi, ciò non resterà impune”.

Negli scorsi giorni, altri incendi preoccupanti si sono verificati nella provincia di Lugo, in Galizia (nord-ovest), e in quella di Castellón (est). Lì, dopo giorni di massima tensione, i vigili del fuoco sono riusciti a stabilizzare un rogo che aveva portato all’evacuazione di oltre 1.500 persone e danneggiato circa 4.700 ettari di terreno.

Redazione Madrid

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