Giustizia, caos Israele in migliaia in strada

Dimostrazioni di protesta in Israele soffocate dalle forze dell'ordine. (Photo by AHMAD GHARABLI / AFP)

MADRID. – Il premier Benjamin Netanyahu che licenzia il ministro della Difesa. Centinaia di migliaia di persone in piazza, in tutte le principali città israeliane. Il presidente Herzog che chiede a Netanyahu di fermare l’iter della riforma della giustizia, nodo del contendere, e il ministro della Giustizia che invece minaccia le proprie dimissioni in caso di stop.

Israele è nel caos. Sono ore caldissime in Israele, ore in cui i nodi della contestata riforma sulla giustizia voluta dal governo di destra di Tel Aviv, e che accentra molto i poteri dell’esecutivo sulla magistratura, vengono al pettine.  Le manifestazioni di piazza contro la riforma in realtà si susseguono da diverse settimane, tanto che nello scorso weekend erano stati in 500mila gli israeliani a sfilare.

Ma la situazione è precipitata ieri, quando Netanyahu aveva rimosso il ministro della Difesa Yoav Gallant, reo di aver chiesto di fermare l’iter della nuova legge: la reazione popolare è stata veemente, con decine di migliaia di persone che si sono riversate per le strade a Tel Aviv, davanti al ministero della Difesa e alla Knesset, dove ci sono stati anche alcuni arresti, e a Gerusalemme e Haifa.

Herzog, capo dello Stato israeliano, ha chiesto a Netanyhau di fermare l’iter, parlando a sua volta di una “riforma che indebolisce il sistema giudiziario”.  Allo stesso tempo però il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha detto al primo ministro Benjamin Netanyahu che se la legislazione sulla revisione verrà interrotta, si dimetterà dalla sua posizione nel governo.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento