Euro 2024, Malta-Italia 0-2. Mancini: “Potevamo fare meglio” 

Mateo Retegui insacca di testa il primo gol della vittoriosa trasferta dell'Italia a Malta. per Euro 2024
Mateo Retegui insacca di testa il primo gol della vittoriosa trasferta dell'Italia a Malta. per Euro 2024. EPA/Domenic Aquilina

MADRID. – Di buono, forse, c’è stato solo il risultato. L’Italia torna da Malta con qualche certezza in meno, ma anche con tre punti in più. Che, poi, erano la cosa più importante da conquistare, all’indomani della débâcle all’esordio contro l’Inghilterra a Napoli. Una gara, quella del Ta’ Qali Stadium, vissuta tra alti e bassi sul piano del gioco ma che, in fondo, ha partorito quel che si voleva. Ossia, una vittoria che permette agli Azzurri di mettersi sulla scia dell’Inghilterra, issandosi al secondo posto del Gruppo C delle qualificazioni europee.

Eppure, per la prima volta nel corso dell’ultimo periodo, il CT Mancini ha storto la bocca: “Sono partite dove hai tutto da perdere e diventano partite brutte – ha sottolineato l’allenatore a caldo, subito dopo il fischio finale della gara contro Malta – credo che abbiamo fatto cose buone e altre meno. La cosa importante era vincerla, avremmo potuto fare qualche gol in più. In queste partite è difficile giocare, non hai spazi e bisogna sempre prenderle al massimo per vincerle. Potevamo fare meglio, questo sì, quasi su tutto”.

Parole che hanno un senso preciso e rimandano alla scarsa verve con la quale gli Azzurri hanno affrontato quest’ultima settimana di qualificazioni europee, tra una discontinuità di rendimento che, in prospettiva, preoccupa e non poco il CT Mancini. 

Il peggio sembra passato

Ma, proprio perché è un tecnico esperto, al di là delle sue dichiarazioni di facciata (per paradosso, è sempre più assolutorio far vedere di essere severi quando si vince, piuttosto che farlo quando si perde), lo stesso Mancini sa benissimo che l’Italia con il successo conquistato sull’isola si è scrollata di dosso una gran bella dose di paura. Adesso, il futuro può essere pianificato con maggiore serenità.

Le qualificazioni all’Europeo del 2024 vanno in letargo fino al 9 settembre, quando ce la dovremo vedere in trasferta con la Macedonia del Nord. E anche la prossima gara in calendario, in ordine di tempo, è lontana e, forse, mette ora meno paura: 15 giugno in Nations League, contro la Spagna. Insomma, se proprio si voleva fare esercizio di pubblica severità, questo era forse il momento psicologicamente migliore per farlo.

Altro aspetto che nel clan azzurro, al di là delle dichiarazioni ufficiali, mette tutti di buon umore, è quello relativo all’obiettiva pochezza delle avversarie nel girone. C’è l’Inghilterra, certo, ma ci sono anche (e per fortuna) Malta, Macedonia del Nord e Ucraina, ossia quanto di meglio ti potesse capitare contro.

Analizzata dunque la caratura tecnica non certo cristallina delle rivali, arrivare tre le prime due nel gruppo non dovrebbe rappresentare impresa ardua. Un pensiero che, se messo a frutto nel modo corretto, può aiutare. 

I problemi da risolvere

Bisognerà dunque approfittare della congiuntura favorevole, possibilmente ritrovando quella sostanza a centrocampo che per il momento manca maledettamente. Altro problema è quello dell’attacco: nell’immediato, l’esotica soluzione Retegui sembra aver risolto in modo palliativo le difficoltà. Ma fino a quando?

Forse, continuare a “fare la guerra” ad elementi come Belotti, Scamacca e Zaccagni, non rappresenta il viatico migliore in vista degli impegni futuri. L’augurio è quello, fra due mesi e mezzo, di ritrovare non solo giocatori più pronti, ma anche un CT meno arroccato sulle sue posizioni. E ancora schiavo di quell’esaltante trionfo europeo del 2021 di cui già da tempo, tuttavia, si sono letti i titoli di coda. 

(Redazione/9colonne)

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