Il presidente Sánchez a Roma ad aprile

La premier italiana, Giorgia Meloni, e il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez

MADRID – La premier Giorgia Meloni non è una santa di sua devozione. Lo ha dimostrato quando, conosciuti i risultati delle elezioni e cosciente che ormai il suo successo era indiscutibile, ha esitato o, comunque, ha preso tempo prima di congratularsi, essendo stato tra gli ultimi Capi di Stato e di Governo europei a farlo. Ma il semestre spagnolo di presidenza del Consiglio Ue è ormai alle porte. Mancano poco meno di quattro mesi. E così, cosciente dell’importanza che ha l’Italia tra i paesi del bacino mediterraneo, il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez, che ambisce rafforzare il ruolo di leader nel contesto europeo con riflessi oltreoceano, ha deciso di incontrare anche la premier Meloni ad inizio del prossimo mese.

Dopo aver visitato Austria, Croazia e Slovenia, prima, e Irlanda, Danimarca e Finlandia, poi, il capo del governo spagnolo si recherà a Cipro, Malta e, finalmente, in Italia ad aprile.

Gli interessi  che uniscono Madrid e Roma sono tanti così come tante sono le differenze che, oggi, li separano. Senza contare, poi, l’irritazione nel governo iberico provocata dall’intervento di Giorgia Meloni, allora stella emergente dell’estrema destra candidata a guidare l’Italia, al meeting organizzato a Marbella da Vox. Si era in piena campagna elettorale in Andalusia e la leader di “Fratelli d’Italia”, invitata speciale all’evento, fece un intervento incendiario con tanti “sì” ma anche tanti “no”. Come si ricorderà gridò dai microfoni di Vox, con il pubblico in visibilio, “sì alla famiglia naturale, no alla lobby Lgbt, sì alla identità sessuale, no alla ideologia di genere, sì alla cultura della vita, no a quella della morte”.  Ed ancora, “sì ai valori universali cristiani, no alla violenza islamista”. Un discorso che allora colpì sia per il tono sia per il contenuto. Ma, si sa, quando si è candidati si è liberi di impiegare i toni e le espressioni che si vuole; anche di fare promesse coscienti che non si potranno mai mantenere. Una volta al potere, ciò non è più possibile.

Quindi, tra il presidente Sánchez e la premier Meloni c’è un oceano di differenze. Specialmente nell’ambito delle politiche sociali. Nonostante ciò, per il presidente Sánchez era impossibile non incontrare la premier Meloni. Sarà un colloquio delicato tra un europeista convinto ed un’euroscettica ora prudente. Madrid e Roma condividono non solo le difficoltà derivate dai rapporti, tra i più elevati, tra debito pubblico e Prodotto interno Lordo (150 per cento, Italia; 116 per cento Spagna) ma, anche quelle inerenti alla riforma del mercato energetico, al “patto di stabilità” e, soprattutto alla questione migratoria. Su quest’ultima faccenda i numeri parlano chiaro: oltre quattro mila 500 profughi in arrivo negli ultimi giorni e il pericolo che possa ripetersi la tragedia di Cutro. A questo proposito, da Palazzo Chigi è arrivato l’ordine di rafforzare i sistemi di allerta e il dispositivo di sicurezza per “evitare un’altra strage in mare”. Un ordine che contrasta con la politica orientata ad ostacolare le attività delle Ong che, in mare, salvano vite; una politica, quest’ultima, molto diversa da quella del Governo spagnolo, che continua a soccorrere i “barconi della morte”.

Il presidente Sánchez e la premier Meloni, nell’appuntamento di aprile, cercheranno di affrontare i problemi che accomunano Madrid e Roma, e di archiviare, almeno per il momento, quelli, forse più delicati, che li separano.  Come scrive Carlos Cué su “El País”, La Moncloa ritiene positivo che la premier Meloni, nei suoi primi appuntamenti internazionali, abbia mostrato interesse a difendere le posizioni europee. In particolare, riguardo l’aiuto militare all’Ucraina. E ha anche apprezzato che abbia manifestato posizioni più moderate e prudenti di quelle solitamente espresse da altri paesi governati dall’estrema destra. Un aspetto non da poco conto, visti i delicati equilibri europei e le sfide che dovrà affrontare il presidente Sánchez durante il semestre spagnolo.

Redazione Madrid

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