Ucraina, Kiev: “Presto controffensiva”. E il Gruppo Wagner allerta Mosca

Medvedev, prepararsi al peggio

MADRID. – La controffensiva ucraina nel nodo strategico di Bakhmut sarebbe ormai prossima. A ribadirlo è stato nelle ultime ore anche il comandante delle forze di terra ucraine Oleksandr Syrskyi secondo il quale i mercenari russi del gruppo Wagner, punta di lancia delle forze d’invasione del Cremlino, che sono stati in prima linea su vasti settori del fronte, sarebbero ormai fortemente logorati, motivo per cui “Molto presto approfitteremo di questa opportunità, come abbiamo fatto in passato vicino a Kiev, Kharkiv, Balakliya e Kupiansk”, ha detto Syrskyi, elencando le controffensive ucraine dello scorso anno che hanno riconquistato aree di terra.

Da parte sua, il leader del gruppo Wagner Evgeny Prigogin ha ammorbidito la sua retorica contro il ministero della Difesa russo, probabilmente proprio spinto dalla paura di perdere del tutto i suoi mercenari nel tritacarne di Bakhmut. Nel corso di un’intervista di 23 minuti registrata ieri, Prigogin ha espresso preoccupazione per una possibile controffensiva ucraina sostenendo che Kiev potrebbe schierare fino a 200mila riservisti.

Secondo gli esperti dell’autorevole Institute for the Study of War, tali esternazioni potrebbero inquadrarsi come un tentativo per ottenere di più dal Ministero della Difesa russo al fine di salvare quanto resta del Gruppo di miliziani privato a Bakhmut.

Al contrario, Prigogin nega le affermazioni del Cremlino secondo cui la Russia stia combattendo la Nato in Ucraina e mette in dubbio la retorica ufficiale sulla presenza dei nazisti in Ucraina. Secondo il capo del Gruppo Wagner, la Russia sta combattendo “esclusivamente contro gli ucraini” che sono equipaggiati con attrezzature fornite dalla Nato e alcuni mercenari “russofobi” che sostengono volontariamente l’Ucraina, ma non contro la stessa Nato.

Quanto alla “smilitarizzazione” dell’Ucraina, non è detto che avrà successo. Prigogin ritiene che la Russia possa evitare una guerra prolungata ed estenuante decidendo ora quali confini vuole possedere. Chiede inoltre ai militari e ai media russi di “smetterla di sottovalutare le forze ucraine”.

Medvedev: “Siamo di fatto in guerra con la Nato”

Non è corretto affermare che l’esercito americano sia il primo al mondo e la Russia il secondo, “perché in caso di guerra tra loro non sarà possibile determinare il vincitore”, ha affermato questa mattina il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Consiglio della Federazione Russa, Dmitry Medvedev, in una lunga intervista ai media nazionali.

“Dire che l’esercito americano è il primo e il nostro è il secondo – afferma il falco del Cremlino, vicinissimo a Putin – non è corretto per un semplice motivo. Se questi eserciti iniziano una guerra, come determineremo il vincitore? È chiaro che in questo caso non ci sarà alcun vincitore” a causa dell’apocalisse nucleare che ne conseguirebbe. Medvedev ha sottolineato che “non importa quanti missili vengano abbattuti sull’America o sulla Russia, alcuni di questi colpiranno il bersaglio e infliggeranno una sconfitta garantita” in base al principio della distruzione reciproca.

Durante l’intervista, Medvedev ha ripercorso il consueto refrain di invettive anti-occidentali rimarcando una volta di più che a suo parere “la Federazione Russa non è in guerra con l’Ucraina, non con il regime seminazista o nazista ucraino, ma in realtà il nostro paese è in guerra con un esercito Nato di 3,6 milioni di uomini. Stanno partecipando, palesemente, a un conflitto ibrido, e di fatto non lo nascondono più. E hanno alle spalle una popolazione di 800 milioni di persone, che fornisce attrezzature, armi e denaro al regime di Kiev”.

(Redazione/9colonne)

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