Ucraina, l’allarme dell’Aiea: “Zaporizhia a rischio”. La Nato: “La guerra sarà lunga”

Un soldato russo davanti alla centrale nucleare di Zaporizhizhia. (ANSA)

MADRID. – Nel giorno in cui i capi dei governi dell’Unione s’incontrano a Bruxelles, dall’Aiea giunge un nuovo avvertimento sulla situazione di pericolo che permane nella centrale nucleare di Zaporizhia, la più grande d’Europa, mentre in un’intervista al Guardian, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, avverte i membri dell’Alleanza a prepararsi a sostenere Kiev in una guerra di logoramento.

Per quanto riguarda la situazione di Zaporizhia, a parlare è stato Rafael Grossi, capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica secondo il quale a rendere la situazione densa di rischi ci sono le conseguenze di un ennesimo attacco missilistico “fuori misura” che ha disconnesso l’impianto dalla rete elettrica. La mega installazione ha infatti bisogno di una fornitura di energia pressoché continua per far funzionare le pompe che fanno circolare l’acqua per raffreddare i reattori e le piscine che contengono combustibile nucleare.

Dall’attacco russo del 9 marzo, l’impianto ha fatto affidamento su un’unica linea elettrica di riserva che rimane “disconnessa e in riparazione”, secondo Grossi. “La sicurezza nucleare allo ZNPP rimane in uno stato precario”, ha detto Grossi in una dichiarazione odierna. La mancanza di accesso alla rete dell’impianto e i necessari lavori di riparazione sulla sua ultima linea elettrica di emergenza potrebbero causare una completa perdita di energia, rendendola dipendente dai generatori diesel per la settima volta da quando la Russia ha occupato l’impianto un anno fa, ha affermato Grossi. “Chiedo ancora una volta un impegno da tutte le parti per garantire la sicurezza nucleare e la protezione della centrale”.

“Putin pianifica un’altra guerra”

“Il presidente Putin non sta pianificando la pace, sta pianificando un’altra guerra”, ha detto il segretario della Nato, aggiungendo che le capacità di produzione di armi russe stanno aumentando e che Mosca “sta raggiungendo la forma di regimi autoritari come l’Iran o la Corea del Nord”. Per Stoltenberg, “La necessità di armare l’Ucraina persisterà perché questa è una guerra di logoramento”.

“Al vertice di Vilnius a luglio, vorrei che gli alleati si accordassero su un nuovo, più ambizioso impegno di investimenti nella difesa, con almeno il 2% del Pil da investire nella nostra difesa”, ha aggiunto il diplomatico norvegese, il cui mandato, che iniziata nel 2014, terminerà ad ottobre.

Sul fronte diplomatico, intanto, va segnalato che il capo del governo spagnolo, Pedro Sánchez, si recherà a Pechino la prossima settimana per incontrare il presidente Xi Jinping, con il quale discuterà in particolare del piano di pace cinese in dodici punti presentato a febbraio, e sul quale Mosca ha affermato di essere disposta a parlare.

“La Cina può svolgere un ruolo molto importante nella mediazione tra Russia e Ucraina, e questo sarà ovviamente uno dei temi” dell’incontro, ha dichiarato il ministro della Presidenza, Félix Bolaños, in un’intervista concessa alla televisione pubblica. Pedro Sánchez sarà il secondo leader di uno Stato membro dell’UE a visitare la Cina dall’inizio della pandemia di Covid 19 più di tre anni fa, dopo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha effettuato il viaggio lo scorso novembre. La Spagna assumerà la presidenza dell’UE il primo luglio.

Medvedev: “La Kiev nella Nato è una minaccia per la Crimea”

“Dopo l’adesione alla Nato, l’Ucraina potrebbe lanciare un’operazione su vasta scala, sotto l’egida dell’Alleanza, contro la Russia per riconquistare la Crimea, e questo Mosca non può accettarlo”. Così il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in una lunga intervista ai principali media russi. Secondo il falco del Cremlino, vicinissimo a Putin, “L’Ucraina fa parte della Russia, ma per ragioni geopolitiche e storiche, Mosca ha a lungo sopportato il fatto che i paesi vivano ‘in appartamenti diversi'”.

Ma “Se l’Ucraina entrerà a far parte della Nato, la Russia – ha osservato Medvedev – avrà un vicino che farà parte di un blocco ostile e produrrà armi nucleari. Del resto, l’Ucraina produce missili, e in passato aveva il proprio complesso di armi nucleari. E come risultato di questa evoluzione, avremo un vicino che non solo fa parte di un blocco ostile, ma produrrà anche armi nucleari. Permettetemi di ricordarvi che lo ha detto il leader dell’Ucraina poco prima dell’inizio delle operazioni militari, cioè alla fine del 2021”, ha sottolineato Medvedev.

(Redazione/9colonne)

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