Meloni al Consiglio europeo: “Sui migranti passi in avanti”

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, partecipa al Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. (Ufficio stampa Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Migranti, patto di stabilità, lo stop alle auto a benzina e diesel e naturalmente la guerra in Ucraina. Arrivando al vertice europeo di Bruxelles, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato con la stampa i principali temi che la attendono nella due giorni del Consiglio europeo. In prima battuta, la premier si è detta soddisfatta “dell’ultima bozza di conclusioni che sta circolando: chiede alla Commissione di procedere spedita e rimanda a una verifica di queste misure al prossimo Consiglio europeo. Possiamo confermare che il tema della migrazione è considerato centrale. Se vogliamo, è una cosa impensabile fino a qualche mese fa ed è un tema che viene seguito passo dopo passo dal Consiglio. Ed è un’ottima notizia”.

Meloni ha quindi confermato che l’Italia è “in prima fila” sulla questione dello stop previsto per il 2035 degli autoveicoli a benzina o diesel. “La tesi che continuiamo a sostenere e che ribadiremo è che, tenendo fermi gli obiettivi della transizione verde che condividiamo, riteniamo che l’UE debba occuparsi di stabilire anche quali siano le tecnologie con cui arrivare a quegli obiettivi – ha spiegato la presidente – Ci sono tecnologie su cui l’Italia, e quindi l’Europa, sono un’avanguardia e rispetto a una ipotesi di questo tipo, cioè di legarsi a tecnologie che sono di fatto avanguardia di nazioni esterne all’Unione. Secondo me, non è una scelta che favorisce la competitività del nostro sistema. Mi pare una tesi di buon senso e quindi confidiamo che possa passare”.

La guerra in Ucraina e le posizioni della Lega

Breve passaggio sul patto di stabilità, per il quale Meloni ha invitato l’UE “a imparare dai propri errori, dal passato, dalla realtà che affrontiamo”, confidando in una “governance più attenta alla crescita che alla stabilità”. In conclusione, la guerra in Ucraina e le posizioni della Lega sul sostegno a Kiev: “Al di là delle posizioni espresse, del necessario richiamo a continuare a lavorare per una soluzione del conflitto – a cui tutti lavoriamo – il punto è capire cosa sia utile effettivamente per arrivare alla fine del conflitto”, ha chiarito.

“Io ho detto come la penso: nell’attuale contesto non una misura più efficace per garantire parità alle forze in campo. Ed è l’unico modo per costringere a una negoziazione che si giusta. Non si può prescindere dal tenere in considerazione chi è l’aggressore e chi l’aggredito. Non sono preoccupata perché io guardo i fatti e la linea italiana è molto chiara”, ha concluso la premier.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento