Díaz, le liste di Sumar saranno composte democraticamente

MADRID — Con liste scelte “democraticamente dai cittadini”. Sarà questa una delle caratteristiche di Sumar, il “movimento cittadino” lanciato dalla vicepremier e ministra del Lavoro spagnola Yolanda Díaz e che sta assumendo sempre più le sembianze anche di progetto elettorale in vista delle generali in programma entro fine anno. A sostenerlo è stata la diretta interessata, che in un’intervista concessa a RNE non si è sottratta a parlare di una delle condizioni che Podemos ha messo sul tavolo per un eventuale patto di coalizione. “Le leadership vanno scelte dai cittadini”, ha detto, “non c’è dubbio che le candidature di Sumar verranno scelte così”. La possibilità che le varie formazioni della sinistra spagnola alternative al Partito Socialista corrano insieme alle prossime elezioni è una delle grandi temi ancora aperti di questo momento politico.

Negli ultimi giorni, indiscrezioni apparse sui media e alcune dichiarazioni politiche hanno lasciato intendere che uno dei punti cruciali affinché si possa materializzare tale scenario — auspicato da Díaz stessa — riguardi proprio equilibri e metodi di composizione delle liste elettorali di un’eventuale candidatura unica. In particolare, a mostrarsi non del tutto convinti sulle intenzioni di Díaz sono apparsi sinora i dirigenti di Podemos, il partito che sinora ha accolto con più freddezza Sumar e che ha chiesto a più riprese alla vicepremier di lavorare su un accordo di coalizione prima di qualsiasi eventuale lancio ufficiale del nuovo movimento come opzione elettorale.

Specialmente esplicito sul punto è stato Pablo Iglesias, ex leader di Podemos e ora opinionista con capacità di influenza non indifferente negli ambieti della sinistra: l’altresì ex vicepremier sostiene che per comporre le liste siano necessarie “primarie aperte”, in cui possano partecipare “tutti”, anche per evitare le situazioni di tensione e incomprensioni che hanno accompagnato l’ultimo tentativo di coalizione elettorale unitaria di sinistra, quello poco fruttuoso di Por Andalucía alle ultime elezioni in questa grande regione del sud.

A riguardo, oggi Díaz ha ricordato che la sua promozione a vicepremier le venne “imposta” proprio nel momento in cui Iglesias abbandonò il governo nel 2022. “Mi designarono così, e io dissi che sono una sostenitrice della democrazia e che sono libera”. Quello di organizzare delle primarie, ha quindi detto la probabile leader di Sumar , “non è il problema dell’ostacolo che ci sta occupando in questo momento”. La altresì ministra del Lavoro ha anche rivelato che lei e il suo team stanno “parlando con Podemos e le altre formazioni politiche dall’inizio di gennaio” per lavorare a un’eventuale adesione unitaria della sinistra spagnola alla sua iniziativa.

Sulla questione, oggi si è espresso anche Ismael González, segretario di organizzazione di Izquierda Unida. “Noi abbiamo proposto un sistema di primarie già a gennaio”, ha detto parlando alla tv online Canal Red, “la nostra proposta implica un sistema proporzionale, con un censo unico e per circoscrizioni”. Da parte sua, la segretaria di organizzazione di Podemos Lilith Verstrynge ha affermato allo stesso canale che le primarie dovranno essere “aperte e vincolanti”, aggiungendo che il partito “accetterebbe la proposta dei compagni di Izquierda Unida di applicare un sistema proporzionale, per far sì che tutte le minoranza siano ben rappresentate”.

Yolanda Díaz ha reso noto lunedì che comunicherà “novità” su Sumar in un atto pubblico programmato per domenica 2 aprile a Madrid. “Quel giorno inizierà tutto”, ha detto oggi a RNE. Alcuni esponenti della sinistra, come Monica García di Más Madrid o alcuni rappresentanti dei cosiddetti ‘Comuns’ catalani hanno già fatto sapere che non mancheranno, mentre non è ancora chiaro se ci saranno membri di Podemos.

Redazione Madrid

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