Ucraina, visita a sorpresa del premier giapponese a Kiev

Fuoco antiaereo delle forze ucraine.
Fuoco antiaereo delle forze ucraine.. (Photo by Aris Messinis / AFP)

MADRID. – Visita a sorpresa del primo ministro giapponese Fumio Kishida in Ucraina. Il premier Nipponico incontrerà il presidente Volodymyr Zelensky. Si tratta, come detto, di una trasferta inaspettata che avviene durante la visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping in Russia. In una nota ufficiale, il ministero degli Esteri di Tokio ha sottolineato che Kishida esprime la “solidarietà e il fermo sostegno del Giappone all’Ucraina” e “il suo rispetto per il coraggio e la perseveranza del popolo ucraino che si è dispiegato per difendere la propria patria”.

Il primo ministro giapponese si è recato a Bucha, la città martire vicino a Kiev, teatro di una serie di atrocità da parte dell’esercito russo. Kishida si è recato a Bucha in treno nel primo pomeriggio, poco dopo il suo arrivo a Kiev e prima dell’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky. Il suo viaggio è stato definito “storico” da Kiev.

Quella di Kishida rappresenta la prima volta che un primo ministro giapponese visiterà un paese o una regione con combattimenti in corso dalla Seconda guerra mondiale, secondo l’emittente pubblica NHK. Sarà anche la prima visita in Ucraina di un membro asiatico del G7 e la prima di un alleato degli Stati Uniti nella regione. Quello del premier nipponico diventa un segnale particolarmente potente su scala internazionale segnando le enormi divisioni nel nord-est asiatico verso la guerra in Europa, con il Giappone schierato risolutamente con Kiev e la Cina che rappresenta la voce di gran lunga più autorevole rimasta accanto a un Putin sempre più isolato.

Putin: “Il piano di pace cinese può essere discusso”

È cominciata la seconda giornata della visita ufficiale in Russia del presidente cinese Xi Jinping il quale è arrivato nella sede del governo russo per un incontro con il primo ministro Mikhail Mishustin. I due si sono salutati con una stretta di mano. La visita di Xi, la prima dallo scoppio della guerra in Ucraina, durerà fino a domani. Sempre oggi sono previsti i colloqui formali con Putin, dopo quelli “informali”, durati diverse ore, di ieri al Cremlino.

All’inizio del faccia a faccia, Putin ha osservato che negli ultimi 10 anni sono stati compiuti passi significativi nello sviluppo delle relazioni tra Russia e Cina, il fatturato commerciale è più che raddoppiato, e che adesso è di 185 miliardi di dollari. Putin ha dichiarato di aver letto attentamente il piano della Cina per risolvere la situazione in Ucraina. “Questo piano – ha detto Putin – può essere discusso. La Russia è sempre aperta al processo di negoziazione, e rispetta il piano cinese per l’ucraina”.

Gli Usa contrari al “Cessate il fuoco adesso”

L’amministrazione Biden sta osservando “molto, molto da vicino” il viaggio del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, sottolineando che “Un cessate il fuoco chiamato in questo momento fondamentalmente ratificherebbe solo le conquista russe e darebbe a Putin più tempo per rifornirsi e riavviare le operazioni in un momento e in un luogo di sua scelta”, ha detto John Kirby, coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale per le comunicazioni strategiche. Dunque, Kirby ha spiegato che gli Stati Uniti “rifiuterebbero” qualsiasi richiesta di cessate il fuoco ribadendo che non sarebbe “nell’interesse della Cina” fornire armi alla Russia.

La relazione Russia-Cina, ha detto Kirby, è “un matrimonio di convenienza, non di affetto”. “Questi sono due paesi che non hanno molta fiducia reciproca, ma trovano una causa comune nel respingere l’Occidente, nel respingere la leadership americana”, ha detto. Secondo il rappresentante americano, al momento non ci sarebbe alcuna avvisaglia di un possibile contatto tra Xi e Zelensky, ma gli Usa, ha aggiunto, incoraggiano tale possibilità.

Interrogato a tale proposito, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha però affermato di non avere notizie in tal senso invitando i giornalisti a “rivolgersi alla parte cinese”. Kirby ha inoltre minimizzato il viaggio del fine settimana di Putin a Mariupol, sottolineando che è stata una trasferta “lontano dalle prime linee dei combattimenti”. “È stata una comoda scusa per lui per andare prima della visita di Xi al fine di dimostrare che è ancora il comandante in capo, che è ancora al comando e che i suoi militari hanno ancora territori occupati all’interno dell’Ucraina. Non c’è dubbio che possa vedere di persona quanto male stiano effettivamente facendo i suoi militari dove si stanno effettivamente svolgendo i combattimenti”, ha aggiunto.

La Norvegia invia i Leopard 2

Intanto la Norvegia ha annunciato di aver consegnato all’Ucraina gli otto carri armati Leopard 2 che aveva promesso. Il Paese scandinavo aveva assicurato a febbraio che avrebbe consegnato all’Ucraina otto dei suoi Leopard tipo 2A4, un modello di penultima generazione che sostituirà per le proprie esigenze con i più moderni Leopard 2A7, di cui ha appena ordinato 54 esemplari.

“Per l’Ucraina, la donazione di carri armati sarà decisiva per la sua capacità di effettuare operazioni offensive e riconquistare i territori occupati dalla Russia”, ha dichiarato il tenente colonnello Lars Jensen, comandante del battaglione meccanizzato dell’esercito norvegese. Oltre ai carri armati, la Norvegia si è impegnata a fornire a Kiev fino a quattro veicoli di supporto, munizioni e pezzi di ricambio. Gli equipaggi ucraini chiamati a far funzionare i Leopard 2 sono attualmente in fase di addestramento in Polonia sotto l’egida dell’Unione Europea, ha detto l’esercito norvegese.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento