Pappalardo (IIC-Madrid): “2022, dodici mesi di intenso lavoro e tante soddisfazioni”

MADRID – Un anno, il 2022, ricco di iniziative: oltre 170 eventi culturali, strizzando l’occhio ai giovani. È proprio a questi, distratti dalla quantità e qualità di offerte culturali nella cosmopolita Madrid che, ha confessato alla “Voce” Marialuisa Pappalardo, l’Istituto Italiano di Cultura rivolge un’attenzione particolare.

Marialuisa Pappalardo è la Direttrice dell’IIC-Madrid. Ci ha ricevuto nell’amplio e luminoso salottino contiguo al suo ufficio dove, insieme al suo “team”, decide quali mostre allestire, quali spettacoli organizzare, quali scrittori invitare o quale libro presentare. Alla nostra richiesta di un bilancio di un anno di attività, ha risposto con un sorriso che riflette la soddisfazione per 12 mesi di intenso lavoro e ottimi risultati.

Laboratorio per bambini, l’Arte Povera

– Diciamo pure che il 2022, per il nostro Istituto è stato un anno straordinario, sia in termini di quantità sia di qualità per le iniziative e i progetti realizzati – ha esordito -. Ci sono alcuni eventi che mi piacerebbe sottolineare. Per esempio, nell’ambito dell’arte contemporanea, l’allestimento, in collaborazione con la Galleria Giorgio Persano, della mostra “Tracce”… “Huellas”.

Ha spiegato che quella di Giorgio Persano è una galleria italiana di lunga tradizione che ha contribuito alla diffusione in Spagna della nostra arte contemporanea.

– Con Giorgio Persano – ha precisato – abbiamo realizzato una mostra quasi di livello “museale”. Abbiamo esposto capolavori di Pistoletto, Calzolari, Merz, Zorio. Sono nomi fondamentali della corrente dell’Arte Povera. Pistoletto ha realizzato, per la nostra “Sala degli Specchi”, una “Venere degli Stracci”. Grazie a questa collaborazione preziosa, abbiamo ripercorso cinquant’anni di storia della Galleria Persano che sono, poi, cinquant’anni di storia dell’arte contemporanea italiana. Sono state esposte opere di artisti ormai storici accanto a quelle di artisti emergenti come Alessandro Sciaraffa e Lina Fucà.

Racconta che, sempre nell’ambito dell’arte, è stata allestita “la mostra multimediale ‘Magister Raffaello’, di altissimo rigore scientifico”.

– Un’occasione per parlare di un grande maestro rinascimentale italiano che non è solo patrimonio italiano ma che appartiene a tutti. La mostra ha unito la narrazione su Raffaello, il concetto di bottega italiana e la ricerca della bellezza propria del Rinascimento. È stata una mostra che è riuscita a conciliare tecnologia con rigore scientifico. Una sorta di incrocio tra cinema e musica per parlare della bellezza dell’arte. Ha avuto un grande successo.

L’Istituto dei Piccoli

Non solo sport e giochi all’aria aperta. Sono sempre di più i genitori preoccupati di seminare nei bambini l’amore per l’arte, il gusto per la musica classica e la passione per la lettura. La speranza è che poi quel seme germogli negli anni.  L’Istituto dei Piccoli è una iniziativa che, ha spiegato alla “Voce” la Direttrice dell’Istituto, vuole avvicinare i bambini alla cultura nel più amplio significato della parola. L’iniziativa, lanciata lo scorso anno in via sperimentale, quest’anno sarà rafforzata.

– È un’attività di cui siamo orgogliosi – ci ha detto senza nascondere la propria soddisfazione -. Per ogni iniziativa importante rivolta agli adulti, cerchiamo di pensare e realizzare in concomitanza progetti rivolti ai più piccoli. Per esempio, durante la mostra “Tracce”, in cui l’Arte Povera era protagonista, abbiamo organizzato laboratori per bambini. Con “Magister Raffaello”, abbiamo creato un percorso pensato per i più piccoli.

Laboratorio per bambini, l’Arte Povera nell’Istituto dei Piccoli

Quindi, un istituto, quello diretto da Pappalardo, in cui si parla “dell’Italia a 360 gradi, anche a livello intertemporale” e punto di riferimento della cultura italiana oltre ad essere centro di una rete di istituzioni culturali di prestigio della città; una rete costruita con pazienza, serietà e tanto lavoro.  È così, la Direttrice lo ha sottolineato con orgoglio, come in collaborazione con il “Circolo di Belle Arti”, con la “Complutense”, con l’ “Autonomica” è stato possibile replicare il modello di “Madrid, Città Dantesca”. È stato fatto anche in occasione delle manifestazioni culturali che hanno avuto Pier Paolo Pasolini protagonista.

– Abbiamo realizzato incontri e proiezioni cinematografiche. Un bellissimo progetto è stato la messa in scena di “Porcile”, l’opera teatrale di Pasolini interpretata dagli ex alunni della Scuola di Arte Drammatica. L’evento è stato possibile grazie alla collaborazione del “Circolo di Belle Arti” e della “Real Escuela Superior de Arte Dramático”. La collaborazione con le istituzioni locali risulta fondamentale.

Ha commentato che l’Istituto, al di là della nazionalità, è considerato “un ente culturale che appartiene alla cittá, al Paese e non solo all’Italia”.

– La collaborazione con gli enti, con gli operatori culturali locali era un progetto che già aveva in cassetto?

– Rientra nel mio modo di fare -ha spiegato -. L’ho realizzato in passato. Ho trovato che qui sia una chiave fondamentale. Parliamo di una città, Madrid, ma anche di un Paese, la Spagna, in cui l’offerta culturale è tanta. E l’interesse per l’Italia cresce. Abbiamo incontrato un terreno fertile. È difficile trovare porte chiuse.

– Quanto aiuta la vicinanza geografica con l’Italia?

– Tanto, sicuramente tanto. Abbiamo una storia comune. E, poi, c’è una presenza culturale italiana che va al di là del nostro lavoro. Pensiamo al “Museo del Prado”, in cui sono tante le opere esposte di artisti italiani ; pensiamo alla programmazione del “Teatro Real”, in cui i titoli italiani sono sempre molti. Quindi, in qualche modo, abbiamo il gioco facile. La nostra partecipazione consiste nel portare valore aggiunto.

La direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Marialuisa Pappalardo

– Come?

– Offriamo la presenza di esperti e approfondimenti su attività già in calendario. Il contributo dell’Istituto, oltre a dare prestigio, rappresenta un valore aggiunto per la stessa programmazione.

A mo’ di esempio, ha citato le attività parallele a quelle portate avanti dal “Teatro Real”.

– Quando ci sono titoli italiani realizziamo uno o più eventi con esperti; eventi per parlare del libretto, dell’autore, degli interpreti. Così ci agganciamo alla loro programmazione.

Identica strategia con il “Museo del Prado”.

– Questo, a breve, allestirà una bellissima mostra su Guido Reni. Collaboreremo con un convegno sull’artista italiano a giugno. Non si tratta solo di presenza ma di portare un valido contributo.

Il cinema italiano

Il “settimo arte”, ha confessato Pappalardo, è un altro settore importante per l’Istituto che dirige. Ha commentato che la scorsa edizione del “Festival del Cinema Italiano ha ottenuto un grandissimo successo”. Ha spiegato:

– Abbiamo presentato una programmazione di generi diversi. Per la prima volta è stato proiettato un “horror” italiano. Un aspetto che mi preme sottolineare: il nostro Festival presenta sempre film in anteprima, mai visti in Spagna. Già stiamo lavorando alla sedicesima edizione. Devo dire che anche in questo settore non abbiamo dimenticato i bambini. Abbiamo una bellissima collaborazione con il “Giffone Film Festival”. Nell’edizione scorsa è stata dedicata un’intera mattina ai più piccoli, dai tre ai dodici anni. Per alcuni di loro è stata la prima volta davanti al grande schermo… è stato un progetto veramente bello, bellissimo.

Il concerto di Valeria Vaglio, “In Scena a Palazzo”

Nell’ambito musicale, ha spiegato la Direttrice dell’Istituto, la programmazione è costante.

– Ci siamo inventati “In Scena a Palazzo” – ha illustrato -. Presentiamo musica di ogni genere, dal classico al Jazz; danza, teatro… “In scena a Palazzo” – ci ha tenuto a precisarlo – accompagna la programmazione dell’Istituto tutto l’anno. Tra i tanti eventi musicali organizzati nel 2022, darei rilevo al “Sanremo Giovani World Tour”, la presentazione di nuovi talenti del “pop” italiano. Il concerto, presentato in collaborazione con il “Circolo di Belle Arti”, ha riscosso un grande successo. Grazie a questo tipo di collaborazione, abbiamo allargato la nostra presenza nel territorio. Lo scorso anno, siamo stati partner del Festival di Granada. Stiamo confermando la nostra presenza anche quest’anno. Il concetto è quello di stringere proficue collaborazioni con gli enti locali, là dove è possibile.

Il fiore all’occhiello

Quando, come nel caso dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, si organizza una mole di eventi così importante ce n’è sempre uno che sia per il volume di pubblico, sia per il suo spessore culturale, sia per l’impegno che ha richiesto, ha dato maggiore soddisfazione. Chiediamo a Pappalardo quale evento, tra quelli organizzati lo scorso anno, le ha dato maggiori soddisfazioni.

Sorride. Esita. Poi, salomonicamente, ha risposto:

– Diciamo che, in generale, sono soddisfatta di tutto.

Alla nostra insistenza, finalmente ha precisato:

“Festival de Cine Italiano de Madrid” con “Giffone Film Festival”

– Stiamo molto attenti alla programmazione. È molto curata. Puntiamo sempre sulla qualità e sulla varietà. Sicuramente sono stata molto soddisfatta per il riscontro avuto dalla mostra “Tracce”, e da “Magister Raffaello”. Sono contenta di come stia andando la nostra rassegna “In scena a Palazzo”. Abbiamo praticamente sempre il tutto esaurito.

– Immaginiamo che soddisfare un  pubblico esigente come quello che richiama l’Istituto richiede un grosso impegno…

– Si, però mi piace tirare su l’asticella. Altre due iniziative, che forse possono sembrare piccoline, ma che danno grossa soddisfazione sono: l’Istituto dei piccoli, di cui abbiamo parlato, e il club di lettura. Il nostro club di lettura ha proprio il formato di un club di lettura: si legge un’opera che si sceglie il mese prima e poi se ne discute; se ne parla con la presenza di esperti. Generalmente abbiamo professori universitari. Perché mi ha dato grande soddisfazione? Perché, e spero di riuscirci, voglio che l’istituto sia vivibile da parte della città. Mi spiego, il mio desiderio è che l’Istituto non sia solo il luogo in cui recarsi per l’appuntamento di un evento culturale, ma che diventi proprio un luogo vissuto quotidianamente da parte della collettività italiana e “madrileña”. Le attività  periodiche, che stimolano l’incontro, la discussione, il dibattito tra le persone, credo che siano veramente importanti.

La sua sfida, lo ha sottolineato, è sempre stata “attirare nuovo pubblico senza dimenticare quello affezionato, quello di sempre”. E, per raggiungere l’obiettivo, ritiene sia necessaria “un’offerta culturale variegata rispetto alla concorrenza”; un’offerta soprattutto di grosso spessore.

– La concorrenza è enorme, specialmente quella rivolta al pubblico giovanile…

Mostra “Tracce”, al fondo la “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto

– Noi stiamo lavorando su una narrazione diversa dell’Istituto o, almeno, più ampia. Oltre alle proposte culturali tradizionali, stiamo pensando in attività che possano piacere e coinvolgere il pubblico più giovane. Come? Stringendo collaborazioni con istituzioni culturali che a Madrid si rivolgono all’utenza giovanile.

A tale proposito ci ha parlato del “Videomapping”, realizzato insieme col “Centro Cultural Conde Duque” e della prossima partecipazione dell’Istituto al “Festival di Musica Elettronica”.

– La fascia di età più complicata – ha confessato – è quella dei ventenni. In realtà, lo è per tutti. Ne abbiamo parlato con i direttori di altre istituzioni culturali, non solo straniere ma anche spagnole.  È la vera sfida. Il nostro bacino culturale è sicuramente anche quello degli studenti dei nostri corsi d’italiano, che cerchiamo di coinvolgere nelle nostre attività quanto più possibile. Devo dire che funziona. Sono molti e la maggior parte anche giovani. L’Italia ha talmente tanto che sicuramente troveremo ciò che interessa loro. Non la trovo una sfida impossibile, anzi… Per esempio, sono stati tanti quelli  che hanno partecipato alle attività su Pasolini. Pasolini riesce a far breccia a qualsiasi età. E poi tutto  quello che è creazione. Quindi, la scrittura, i laboratori teatrali che abbiamo avviato… sono tutte attività che riescono a coinvolgere i ragazzi.

Il programma per il 2023

Nuovo anno, nuove sfide. Chiediamo alla Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di illustrarci il programma per i prossimi mesi. In poche parole, cosa bolle in pentola. Pappalardo ci assicura che “per il 2023 è ormai praticamente tutto pronto”. Quindi, ha precisato:

– Mi piace pensarlo come linee di sviluppo. Ne abbiamo una dedicata allo spettacolo dal vivo, che è “In scena a Palazzo”. Qui presentiamo il teatro, la poesia, la musica  nei vari generi. Ci tengo molto che ci sia varietà.

– Come avviene la scelta degli eventi?

–  Ci sono degli appuntamenti importanti per i quali si ha intenzione di realizzare qualcosa. Quindi, si pensano dei prodotti e si chiamano gli artisti. Molto spesso  arrivano proposte. Le valutiamo e vediamo se si riesce ad inserirle nella programmazione. Per esempio, la musica… cerco di offrire varietà… di proporre una volta un concerto di musica classica, una volta di jazz, una volta un altro tipo di musica. Sulla base di tutto ciò, mi attivo e chiamo gli artisti. A maggio avremo  il Quartetto di Cremona di musica classica.

Magister Raffaello

Per quanto riguarda l’arte, la programmazione è praticamente chiusa. Fino al 22 aprile, l’Istituto, trasformato in un museo, presenta tre esposizioni con un medesimo filo conduttore: il Mediterraneo.

– Abbiamo al primo piano tre artisti, Umberto Manzo, Marisa Albanese e Roselena Ramistella che, con linguaggi diversi, parlano del corpo. Per la prima volta abbiamo adibito a spazi espositivi anche le sale a pianoterra. Abbiamo un’opera iconica di Michelangelo Pistoletto: “il tavolo del Mediterranea”. Si tratta di un tavolo specchiante tagliato a forma di bacino del Mediterraneo con attorno tante sedie quanti sono i Paese del Mediterraneo. Dicevo che è un’opera iconica perché esorta al dialogo intorno a un tavolo. Lo  slogan di quest’opera è “Amare le Differenze”, “Love difference” La sala attigua ospita la mostra “Passaggi” di Giuseppe Lana, un’artista contemporaneo siciliano. È la riflessione su un tema di grandissima attualità: le migrazioni, i movimenti delle masse umane.

Altre mostre in programma sono quella “di altissimo livello e qualità dedicata alla Pop Art italiana” e l’esposizione della collezione di BFF banking che dopo essere stata a Varsavia ed Atene arriverà a Madrid.

– In seguito allestiremo una mostra sul patrimonio immateriale; sul rispetto per la natura espresso da alcuni artisti contemporanei – ha annunciato -. Sarà anche una riflessione sul concetto di tradizioni. È in corso di definizione, una collaborazione con il “Museo del Prado” e a seguire, in concomitanza con il Festival del Cinema, si allestirà una mostra su moda e cinema. Lo scorso anno – ha ricordato -, nell’ambito del “Verano de la Villa”, abbiamo realizzato, in collaborazione con l’Ambasciata, la mostra “Robotizzati”, una riflessione sulle influenze dei robot nella moda a partire dagli anni 80 fino ad oggi.

Per quanto riguarda la danza, la Direttrice dell’Istituto ci preannuncia un focus particolare sulla danza italiana contemporanea. L’evento, battezzato “Tempi di danza italiana contemporanea”, sarà realizzato in collaborazione col Ministero della Cultura. Le tappe principali saranno “Madrid en danza” e “Cádiz en danza”. In quest’ultima, l’Italia sarà il Paese invitato.

Dopo aver annunciato la prossima apertura della Biblioteca, che dovrebbe contribuire a trasformare l’Istituto in uno spazio vivibile, di consultazione di libri, di studio in un clima di serenità, la Direttrice Pappalardo, per concludere, ha spiegato che la sua esperienza nell’Istituto Italiano di Cultura non è comparabile con quelle vissute in precedenza e altrove, anche se sempre nell’ambito culturale. Ma ha assicurato che lo spirito, l’entusiasmo e la passione sono gli stessi. Ritiene che tutto il suo “Team”, l’intera squadra dell’Istituto, svolga un lavoro straordinario. Ha concluso assicurando che “di più non si può fare”; o meglio, si potrebbe, ma “a scapito della qualità”. E su quella non si transige. La  ritiene essenziale.

Mauro Bafile

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