Ucraina, Xi a Mosca. Kiev: “Prema per la pace”. Medvedev: “Missili su L’Aia”

In un'immagine d'archivio, il Presidente russo, Vladimir Putin, e quello cinese Xi Jinping al Kremlin.In un'immagine d'archivio, il Presidente russo, Vladimir Putin, e quello cinese Xi Jinping al Kremlin.
In un'immagine d'archivio, il Presidente russo, Vladimir Putin, e quello cinese Xi Jinping al Kremlin. (Photo by Alexey DRUZHININ / SPUTNIK / AFP)

MADRID. – È cominciata poco prima delle 13 di Mosca, le 11 in Italia, la visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping in Russia. L’aereo di Xi è atterrato all’aeroporto di Vnukovo accolto da una guardia d’onore schierata sulla passerella, nonché dal vice primo ministro Dmitry Chernyshenko. Dopo gli inni nazionali, il presidente cinese è tornato a esprime la propria fiducia sul fatto che questa visita “sarà fruttuosa”.

“Cina e Russia sono buoni vicini e partner affidabili collegati da montagne e fiumi – ha detto Xi -. Sono sicuro che la visita sarà fruttuosa, darà nuovo slancio allo sviluppo sano e stabile delle relazioni sino-russe di partenariato globale e strategico portando la nostra interazione in una nuova era”.

Prima dell’arrivo di Xi, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha confermato che i due leader “toccheranno inevitabilmente anche i temi dell’iniziativa di pace cinese sull’Ucraina”. Si tratta del piano in dodici punti stilato dalla diplomazia cinese in simultanea alla risoluzione di pace dell’Onu votata nel primo anniversario del conflitto.

Da parte sua Kiev, attraverso il suo portavoce del ministero degli Esteri, ha espresso la speranza che il presidente cinese utilizzi la sua “influenza” su Vladimir Putin per fermare” l’invasione dell’Ucraina. “L’Ucraina segue da vicino la visita del presidente cinese in Russia. Ci aspettiamo che Pechino usi la sua influenza su Mosca per porre fine alla guerra di aggressione contro l’Ucraina”, ha detto il portavoce Oleg Nikolenko poco dopo l’arrivo di Xi Jinping a Mosca.

Medvedev minaccia il tribunale dell’Aia

A tale proposito, questa mattina si sono registrati nuovi strali verso questa decisione da parte dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev il quale è arrivato addirittura a minacciare di colpire la sede del tribunale dell’Aia con un missile ipersonico. Va detto che Medvedev, vero e proprio falco del Cremlino, non è nuovo a uscite sopra le righe. Venerdì, l’ex presidente russo aveva paragonato il mandato d’arresto alla carta igienica.

Oggi sul suo account Telegram è andato oltre scrivendo che “Quello che è successo è stato il collasso definitivo del sistema di diritto internazionale” definendo la corte penale internazionale “schifosa e inutile”, creata sulla base dello Statuto di Roma, “al quale i principali Stati non hanno aderito”.

Secondo Medvedev, “l’episodio che ha ucciso la credibilità della corte riguarda” il fallimento sul perseguimento “dei crimini americani in Afghanistan e Iraq. Il tribunale si è c… sotto e non ha potuto fare nulla”. Venendo alla richiesta d’arresti per Putin, Medvedev scrive che “Tutte le stupide decisioni delle Nazioni Unite e di altre strutture verranno alla luce. L’oscuro crepuscolo dell’intero sistema delle relazioni internazionali si profila all’orizzonte. La fiducia è esaurita”.

Infine, minaccia di sottoporre a un attacco missilistico ipersonico il quartier generale della Corte penale internazionale che rappresenta “solo una miserabile organizzazione internazionale, non la popolazione di un paese della Nato. Quindi non inizieranno una guerra per questo. Sono spaventati. E nessuno se ne pentirà. Quindi, cittadini giudici, guardate bene il cielo”.

Negoziati di pace

Forte del fatto di aver facilitato la recente riconciliazione diplomatica tra Arabia Saudita e Iran, Pechino si pone ora come mediatore sulla guerra Russia-Ucraina e chiede in particolare negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Da parte sua, in un articolo pubblicato questa mattina su un quotidiano cinese, Putin, saluta “la volontà della Cina di svolgere un ruolo costruttivo nella soluzione” del conflitto e ritiene che “le relazioni russo-cinesi siano giunte al culmine della loro storia”.

Va detto che la Cina non ha condannato pubblicamente l’invasione russa, criticando anzi Stati Uniti per le consegne di armi all’Ucraina e la Nato per non aver affrontato le preoccupazioni di sicurezza russe. In ogni caso, la Cina ha ribadito a più riprese la necessità del dialogo e del rispetto dell’integrità territoriale di tutti gli Stati, compresa quindi l’Ucraina.

Ciò non basta a impedire che Kiev segua questa visita con apprensione, temendo che Pechino possa alla fine decidere di consegnare armi a Mosca, influenzando così l’esito della guerra. Ma secondo il quotidiano americano Wall Street Journal, Xi Jinping, in nome della neutralità ostentata dal suo Paese, potrebbe anche incontrare il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, una volta rientrato in Cina.

Corte penale internazionale: “Più fondi per perseguire i crimini di guerra russi”

Nel giorno in cui prende il via la visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, che nelle dichiarazioni dei leader di Mosca e Pechino ribadirà “l’asse di ferro” tra i due paesi, i ministri della giustizia di oltre 40 nazioni che hanno duramente condannato l’invasione dell’Ucraina si incontrano oggi a Londra per discutere la raccolta di fondi per la Corte penale internazionale (ICC) al fine di assicurare la continuità del lavoro d’inchiesta atto a perseguire i crimini di guerra russi.

La conferenza è ospitata congiuntamente dal governo britannico e olandese e si svolge dopo che, venerdì scorso, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin la deportazione di migliaia di bambini ucraini in Russia. Karim Khan, il procuratore capo della corte penale internazionale, chiederà più denaro alle autorità dei singoli paesi in quanto il budget della CPI non è stato aumentato nonostante ben 40 investigatori stiano attualmente operando in Ucraina.

“Ci riuniamo oggi a Londra uniti da un’unica causa: chiedere conto ai criminali di guerra delle atrocità commesse in Ucraina durante questa invasione ingiusta, non provocata e illegale”, ha dichiarato il vice primo ministro britannico Dominic Raab, lasciando intendere che la Gran Bretagna farà di tutto per sostenere l’azione della CPI.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento