Sanità madrilena, “pre-accordo verbale” tra sindacato in sciopero e Ayuso

MADRID — C’è un “pre-accordo verbale”. Dopo mesi di proteste, rabbia e infruttuose riunioni, oggi è arrivata una possibile svolta nel conflitto professionale che ha portato a Madrid a uno sciopero di circa tre mesi da parte di medici di base e pediatri. “Siamo arrivati a un avvicinamento con l’assessorato alla Salute” ha spiegato in un video Ángela Hernández, segretaria generale del sindacato che ha indetto la protesta, Amyts. Ora, si attendono sviluppi concreti derivanti da questa circostanza.

Hernández ha spiegato che le potenziali novità positive sono arrivate nel corso di una riunione tra rappresentanti del governo regionale, guidato dalla popolare Isabel Díaz Ayuso, e dei medici in sciopero. “Questa sera trasmetteremo il contenuto del pre-accordo verbale a medici di famiglia e pediatri in una riforma telematica”, ha detto la sindacalista dopo l’incontro.

“Se lo accoglieranno favorevolmente, domani ci sarà un’altra riunione con l’assessorato per cercare di arrivare alla firma”, ha aggiunto. “Per loro rispetto, fino a quando i medici non avranno deciso non renderemo noto in che consiste l’avvicinamento” con il governo.

Il conflitto professionale tra medici e governo Ayuso è esploso nei mesi scorsi per diversi motivi: in particolare, i sanitari hanno fortemente intensificato proteste affiorate già da anni riguardanti le condizioni di lavoro in centri territoriali, ospedali e pronto soccorso.

Le rivendicazioni dei dottori, che denunciano insufficienza di personale e risorse, precarietà e salari troppo bassi, hanno ottenuto un importante sostegno popolare, resosi manifesto nei due grandi cortei tenutisi nel centro città a novembre e febbraio scorsi: in entrambi i casi, sono scese in piazza, rispettivamente, 200.000 e 250.000 persone, secondo la Delegazione del governo centrale.

Dal canto loro, Ayuso e la sua squadra hanno sempre difeso a spada tratta il loro modello di gestione della sanità pubblica madrilena.

Proteste di sanitari sono andate in scena di recente anche in diverse altre regioni spagnole, come la Catalogna e l’Andalusia.

Redazione Madrid

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