Migranti: nuovo naufragio nel Mediterraneo con 30 dispersi, ed è polemica

Un barcone con migranti fotografato da un elicottero della Guardia di Finanza a circa 7 miglia da Lampedusa il 19 febbraio 2021
Un barcone con migranti fotografato da un elicottero della Guardia di Finanza a circa 7 miglia da Lampedusa il 19 febbraio 2021. ANSA/CARMELO SUCAMELI

MADRID. – È stata un’altra notte di emergenza per i flussi migratori nel Mediterraneo: stavolta a naufragare è stato un barcone con a bordo 47 migranti, al largo della Libia. L’allarme è stato lanciato dalla Ong Alarm Phone e il bilancio, riferisce la Guardia Costiera italiana, finora è di 30 dispersi e 17 persone soccorse.

La segnalazione risale all’11 marzo, quando Alarm Phone ha segnalato l’imbarcazione al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, a quello di Malta e a quello in Libia, a circa 100 miglia dalla costa libica. La stessa imbarcazione era stata avvistata anche dall’aereo della Ong Seabird 2, il quale ha proceduto ad una chiamata di soccorso e a contattare il mercantile Basilis L., il primo dei quattro mercantili nelle vicinanze inviati a soccorrere il barcone alla deriva.

Durante le operazioni di trasbordo sulla motonave Froland, l’imbarcazione si è capovolta. Secondo Alarm Phone l’Italia ha “consapevolmente ritardato i soccorsi, lasciando morire i migranti”. “L’intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana – replica invece la Guardia Costiera – registrando l’inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area”.

Le critiche al governo

Inevitabili le polemiche politiche, sullo sfondo delle nuove misure sugli scafisti annunciate dal governo al termine del Cdm a Cutro. Tra le prime dichiarazioni quella della segretaria del PD, Elly Schlein, che nel corso dell’Assemblea del Partito Democratico di ieri ha dichiarato che si tratta di “una vergogna per l’Italia ed è una vergogna per l’Europa”.

A rispondere dal governo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da Israele dove si trova in visita, il quale dopo aver invitato a non strumentalizzare la vicenda, ha aggiunto di essere convinto che la Guardia costiera, la Marina militare italiana e la Guardia di finanza non lascerebbero mai nessuno senza soccorso. Salgono invece a 79 le vittime del naufragio a Cutro dello scorso 26 febbraio, tra i quali 33 bambini, con il ritrovamento di altri due corpi tra la spiaggia di Steccato di Cutro (Crotone) e le acque di Praialonga.

(Redazione/9colonne)

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