Papa Francesco, i 10 anni di un pontificato dalla parte degli ultimi

Francesco si affaccia dal balcone centrale di San Pietro nel giorno della sua elezione
Francesco si affaccia dal balcone centrale di San Pietro nel giorno della sua elezione. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

MADRID. – “Sapete che era dovere del conclave dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati in capo al mondo per prenderne uno…”. Così Papa Francesco ha salutato per la prima volta la folla davanti a San Pietro Basilica di San Pietro il 13 marzo 2013.

Pochi delle migliaia di fedeli riuniti in piazza sapevano esattamente chi fosse il gesuita argentino, cardinale Jorge Mario Bergoglio. Prima del conclave, l’arcivescovo di Buenos Aires non aveva attirato molta attenzione mediatica al di fuori della sua terra natale. Era ben noto negli ambienti cattolici, tuttavia, avendo già avuto buone possibilità di succedere al defunto Papa Giovanni Paolo II nel 2005.

Ma l’incarico andò al cardinale Joseph Ratzinger che divenne Papa Benedetto XVI. Dieci anni dopo, molti esperti vaticani faticano ancora ad inquadrare realmente il papato di Francesco, sempre in bilico tra un’immagine familiare, rassicurante e alcuni aspetti sfuggenti del suo pensiero.

Francesco e la semplicità

Ma c’è una cosa su cui tutti possono concordare: Papa Francesco è diverso. Bergoglio, già unico per essere stato il primo papa non europeo dall’VIII secolo, ha cominciato a fare scalpore quando scelse il suo nome papale. Mentre molti pontefici hanno parlato con ammirazione di San Francesco d’Assisi, che ha predicato sulla necessità per i cristiani, soprattutto ecclesiastici, di emulare Gesù vivendo in povertà, e sul rispetto per la natura, nessun papa lo aveva mai onorato prima, prendendo il suo nome.

La scelta del nome è stata subito colta come un segnale ben preciso dell’approccio che il nuovo pontefice avrebbe dato alla sua politica. Non a caso, in 10 anni è stato ben 6 volte ad Assisi. “Papa Francesco è un gesuita francescano”, ha detto il vaticanista olandese Hendro Munsterman.

“Apprezza la povertà, la semplicità, l’ambiente e il dialogo interreligioso. Vuole riparare la chiesa come ha fatto il santo del XIII secolo, perché è danneggiata”. E l’enfasi del papa sulla semplicità è stata evidente in tanti piccoli gesti, sin dal marzo 2013: Francesco, con le scarpe logore, ha preso alloggio non nel Palazzo Apostolico, ma nella foresteria vaticana. Ha preferito incontrare persone ai margini della società, come rifugiati e prigionieri. Ha scelto una piccola Fiat o una Renault per spostarsi, senza auto di lusso.

Le encicliche, i viaggi all’estero e il Covid

Piccoli segni accompagnati da grandi parole. Nel 2015, Francesco ha fatto notizia in tutto il mondo quando la sua enciclica ambientale “Laudato Si” ha chiesto un’azione globale rapida e unitaria contro il cambiamento climatico, il consumismo e lo sviluppo irresponsabile. Ha anche partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2015 per sostenere questo messaggio.

In 10 anni, ha scritto in totale 3 encicliche. La prima, “Lumen fidei”, è arrivata soltanto pochi mesi dopo la sua elezione, nel luglio 2013. Dedicata alla fede come dono divino, da cullare e rafforzare, ha preceduto “Laudato si” (2015). Poi, nell’ottobre 2020, è arrivata “Fratelli tutti”, una considerazione sui temi della fraternità e dell’amicizia sociale. Parecchi dei suoi 40 viaggi all’estero come papa lo hanno portato ai margini delle società in ogni parte del mondo, e ha aspramente criticato le nazioni industrializzate per aver approfittato dei paesi più poveri.

Durante la pandemia di COVID-19, ha esortato le nazioni più ricche a impegnarsi a condividere i vaccini con i paesi in via di sviluppo. Memorabile è rimasta la sua silenziosa e solitaria passeggiata in una piazza San Pietro deserta, immagine potente della solitudine che stava attraversando le persone in tutto il mondo, costrette in casa dalla pandemia.

Ma, nonostante i tentativi della Chiesa cattolica di essere al di sopra della politica, il mandato di Francesco è stato anche fortemente politico, scuotendo secoli di eurocentrismo della Chiesa. “È chiaro che papa Francesco è il primo papa veramente globale. Ha liberato il cattolicesimo dal suo tradizionale approccio moralista borghese”, ha detto lo storico della chiesa Massimo Faggioli.

Lotta alla pedofilia e agli abusi sessuali

Ci sono quasi 1,4 miliardi di cattolici in tutto il pianeta, secondo gli ultimi dati del 2021. Anno dopo anno, il numero di fedeli in Africa e in Asia aumenta, mentre contemporaneamente diminuisce in Europa. Il clero e i membri degli ordini religiosi stanno seguendo, più o meno, la stessa tendenza. In una certa misura, i vecchi bastioni del cattolicesimo si stanno allontanando e la Chiesa cattolica mondiale sta diventando una molteplicità di chiese diverse.

Quando Francesco è diventato papa, gli scandali degli abusi sessuali erano già una macchia pesante sulla reputazione della chiesa in tutto il mondo. Il papa ha cercato di affrontare questa importante questione in modo molto più diretto, rispetto ai suoi predecessori. Alcuni in Vaticano hanno accusato Francesco di essersi spinto troppo oltre nel chiedere alla chiesa di impegnarsi nell’autocritica, cercando un dialogo aperto sulla questione, evitando la prassi consolidata dei decreti autoritari della Santa Sede.

Nel 2019, Bergoglio ha convocato un summit con i capi delle conferenze episcopali e i responsabili degli ordini religiosi di tutto il mondo. Sul tavolo: lotta alla pedofilia e agli abusi sessuali. “È giunta l’ora di collaborare insieme per sradicare tale brutalità dal corpo della nostra umanità, adottando tutte le misure necessarie già in vigore a livello internazionale e a livello ecclesiale”, disse Papa Francesco, in quell’occasione.

Il vertice arrivava dopo gli incontri con le vittime, da quelle cilene a quelle francesi e irlandesi.  Ma, nonostante questi tentativi di dialogo, tuttavia, le vittime hanno continuato a criticare la chiesa per essere stata lenta nel reagire alle accuse e troppo impegnata nella protezione del clero.

(Redazione/9colonne)

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