Media, il popolare Casero si dimette da deputato

MADRID — Dopo il Partito Socialista, è la volta dei popolari. Oggi, secondo diversi media il deputato Alberto Casero, esponente della formazione leader dell’opposizione in Spagna, ha annunciato le proprie dimissioni dalla carica di parlamentare. Una decisione presa dopo che per il politico erano arrivate notizie delicate dal fronte giudiziario: la Corte Suprema aveva infatti comunicato una richiesta di suo rinvio a giudizio per presunte irregolarità commesse quando era sindaco della località di Trujillo (Estremadura), tra il 2017 e il 2018. I reati contestati sono “abuso di potere” e “malversazione”.

Le dimissioni di Casero arrivano al termine di una settimana in cui il dibattito politico è stato fortemente contraddistinto da discussioni riguardanti il problema della corruzione. Uno dei temi con più ripercussione mediatica riguarda l’ex deputato socialista Juan Bernardo Fuentes Curbelo, indagato come presunto leader di una trama corrotta che avrebbe operato nell’ambito degli appalti pubblici alle Canarie.

Le notizie su questo caso hanno scatenato una vasta offensiva dialettica del Partito Popolare contro il premier Pedro Sánchez e la sua formazione: attacchi a cui il presidente e i suoi più stretti collaboratori hanno replicato esibendo la “velocità” di reazione del Partito Socialista a questa situazione, con Fuentes Curbelo forzato a dimettersi ed espulso dalla formazione a metà febbraio.

Inoltre, i socialisti hanno risposto ai popolari ricordando loro alcuni casi controversi in cui sono coinvolti esponenti della formazione. Vicende a cui si aggiunge ora quella di Casero, che, stando a fonti del Partito Popolare citate dalla stampa iberica, ha deciso di sua spontanea volontà di dimettersi da deputato per non “danneggiare” l’immagine del partito.

Fino all’anno scorso praticamente sconosciuto ai più, l’ex sindaco di Trujillo era invece stato al centro delle cronache a febbraio 2022, quando un suo errore in fase di votazione nel Congresso dei deputati fu decisivo per l’approvazione della riforma del lavoro tanto voluta dal governo di Pedro Sánchez.

Redazione Madrid

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