Via libera definitivo al decreto ex Ilva, lo scudo penale spacca il Parlamento

Gli impianti della fabbrica Ilva di Arcelor Mittal a Taranto, ANSA/DONATO FASANO
Gli impianti della fabbrica Ilva di Arcelor Mittal a Taranto, ANSA/DONATO FASANO

ROOMA. – È lo scudo penale il punto del cosiddetto decreto ex Ilva che spacca la Camera, nel giorno in cui il provvedimento diventa comunque legge dello stato. Il decreto infatti prevede che continuino ad applicarsi per tutto il periodo di vigenza del piano ambientale, in scadenza il 23 agosto prossimo, le norme secondo le quali le condotte poste in essere in base al piano stesso non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario, dell’affittuario o acquirente e dei soggetti delegati.

Lo scudo penale, che risale originariamente al decreto Ilva del 2015, quello che poneva Ilva in amministrazione straordinaria, e serviva nell’idea del legislatore a incentivare gli investimenti nell’impianto tarantino garantendo ai nuovi acquirenti di non incorrere in problemi penali derivanti da danni causati da gestioni precedenti al 2012, prima dell’avvenuto sequestro degli impianti. La proroga dello scudo penale era stata però stralciata dal decreto Crescita del 2019 e questo aveva indotto Arcelor Mittal a recedere dall’accordo per l’acquisto dello stabilimento.

“Lo stabilimento di Taranto è sotto sequestro dal 2012 e non può essere gestito senza che ci siano le necessarie tutele legali fino alla completa attuazione del Piano ambientale, per evitare di incorrere in responsabilità relative a problematiche che gli attuali gestori non hanno causato” aveva fatto sapere la multinazionale indiana.

Opposizione all’attacco

Con il decreto ex Ilva lo scudo ritorna, provocando le critiche dell’opposizione: l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando si chiede “ma Arcelor Mittal voleva davvero il rilancio di Ilva? Loro giustificano il disimpegno con l’abolizione del cosiddetto scudo penale, fatto sta che il governo mette sul tavolo sia i soldi che lo scudo, e che scudo!

Il ministro Calderone sa che rischia di essere una esimente anche sulle responsabilità legale alla sicurezza sul lavoro. In cambio il governo ha avuto la garanzia che le tutele ambientali e sanitarie riprenderanno? La risposta è un sonoro no”.

Secondo Dario Iaia, di Fratelli d’Italia, invece “le opposizioni continuano a descrivere Taranto come se il tempo si fosse fermato al 2012: all’interno dello stabilimento sono stati effettuati tutti gli interventi richiesta dall’Aia, è stata fatta la copertura dei parchi minerari, e oggi la situazione in città non è più quella di un tempo”.

Cosa prevede il decreto

Il decreto interviene sulla disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza prevedendo l’ammissione immediata del socio pubblico con almeno il 30% delle azioni, intervenendo sulla disciplina del comitato di sorveglianza e rideterminando le modalità di liquidazione dei compensi dei commissari straordinari e dei commissari giudiziari. Ci sono inoltre disposizioni volte a garantire la continuità delle attività delle imprese dichiarate di interesse strategico nazionale qualora siano contestati reati o altre violazioni di legge.

Con specifico riguardo all’ILVA, il decreto-legge precisa le operazioni per il rafforzamento patrimoniale che Invitalia è autorizzata a porre in essere e prevede che continuino ad applicarsi per tutto il periodo di vigenza del Piano Ambientale le norme secondo le quali le condotte poste in essere in base al medesimo Piano non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario, dell’affittuario o acquirente e dei soggetti da questi delegati, il cosiddetto scudo penale.

Infine, nel corso dell’esame parlamentare sono state approvate modifiche volte a posticipare i termini per il versamento all’erario dei diritti di regia da parte delle imprese del settore aeronautico che hanno beneficiato di finanziamenti pubblici per la partecipazione a progetti internazionali, e a prorogare per tutto il 2023 la concessione dell’indennità riconosciuta ai lavoratori delle aree di crisi industriale complessa in Sicilia.