Chiusa la fossa comune di Pico Reja che aveva 1786 cadaveri

Madrid: la Gran Via. (Foto di NakNakNak da Pixabay)

MADRID.- Tre anni sono durati i lavori per estrarre i resti dei cadaveri seppelliti durante il franchismo nella fossa comune di Pico Reja, nel cimitero di Sevilla, e iniziare a provare a identificarli. Ben 1786 corpi che dovrebbero essere restituiti alle famiglie e avere finalmente una sepoltura degna. 

Purtroppo, nonostante il lavoro indefesso portato avanti dall’equipe di medici forensi guidati dal dottor Juan Manuel Guijo, non è stato possibile identificare i cadaveri e quindi non è possibile ancora chiudere una pagina estremamente dolorosa della storia spagnola. Le ricerche sono iniziate il 20 gennaio del 2020 quando una equipe coordinata dalla Società di Studi Aranzadi ha iniziato lo scavo. In quel momento si pensava che avrebbero trovato circa 850 vittime del franchismo. Ed invece, considerando che già prima e anche dopo la guerra vi sono stati sotterrati altri corpi, i ricercatori hanno potuto individuare i resti di 10.073 persone.

Per il team di medici forensi sta significando un lavoro durissimo e molto complesso durante il quale stanno riscontrando prove di torture sui resti di uomini e donne, esecuzioni con uno sparo alla nuca e altre atrocità.

Pochi i familiari che sono ancora in vita pur avendo già un’età avanzata, che mantengono la speranza di trovare i resti dei propri cari. 

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