Spagna, Sánchez viaggia a sorpresa in Ucraina e apre a mandare fino a 10 Leopard

Pedro Sanchez-Ucraina_Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa
Pedro Sanchez-Ucraina_Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa

MADRID — Carri armati, più munizioni. E porte aperte a “studiare” l’appello a inviare a Kiev aerei militari. Il premier Pedro Sánchez è stato protagonista di una giornata densa di impegni in Ucraina, dove si è recato per una visita a sorpresa alla vigilia del primo anniversario dall’inizio dell’invasione su larga scala russa nel Paese. Oltre che da alcuni annunci, la missione del leader iberico è stata contraddistinta, in particolare da un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e da un intervento nel Parlamento nazionale. “Non siete soli nella vostra lotta”, ha affermato in questa sede, “continueremo a sostenervi fin quando necessario”.

L’annuncio della presenza di Sánchez in Ucraina è arrivato di prima mattina. “La Russia non vincerà questa guerra”, è stato uno dei suoi primi messaggi, affidati ai social. Ricevuto alla stazione ferroviaria di Kiev da autorità locali e diplomatici, il premier e i suoi accompagnatori si sono poi diretti verso Bucha e Irpin, località teatro di alcuni degli episodi più sanguinari dell’invasione ordinata da Mosca. “Questi luoghi mostrano le cicatrici della barbarie di Putin”, ha commentato il premier spagnolo dopo esser passato da entrambi.

Sánchez è stato poi ricevuto a Kiev da Zelensky, che l’ha accolto con un abbraccio e ringraziando il suo sostegno. Nella conferenza stampa successiva all’incontro tra i due, entrambi i leader hanno offerto gli spunti più significativi della giornata dal punto di vista informativo.

Da parte sua, Sánchez ha detto che l’intenzione di Madrid è di “vedere se sarà fattibile” inviare “nelle prossime settimane o mesi” quattro carri Leopard in aggiunta ai sei già annunciati (questi ultimi, secondo la ministra della Difesa Margarita Robles, potrebbero essere consegnati “a fine marzo-inizio aprile). E ha aggiunto che la richiesta di Kiev rivolta ai Paesi europei per ottenere l’invio di caccia militari andrà “valutata con gli alleati”.

Zelensky, invece, ha rilasciato dichiarazioni significative per quanto riguarda il possibile ruolo di Pechino nelle mediazioni tra le parti coinvolte nel conflitto. “Ci piacerebbe riunirci con la Cina, è negli interessi dell’Ucraina”, ha detto, aggiungendo che non gli pare “negativo” che questo Paese “stia iniziando a parlare” della guerra e che, secondo lui, bisogna coinvolgere più Paesi possibile “nell’equazione per la pace”.

Sul finale della visita, Sánchez è stato accompagnato dal presidente ucraino lungo il cosiddetto ‘Cammino dei coraggiosi’, dove è stato aggiunto anche il nome del premier spagnolo in omaggio al contributo del suo governo in favore di Kiev.

In conclusione alla sua seconda visita al Paese attaccato dalla Russia in un anno, Sánchez è stato poi ricevuto nel Parlamento nazionale. “L’Ucraina sta lottando per la sua sopravvivenza. Il vostro nemico combatte per il potere. La sua lotta non è dignitosa. La vostra è un canto alla libertà”, ha detto in un passaggio del suo discorso, nel quale ha anche annunciato un probabile “aumento delle forniture di munizioni” da mandare all’esercito di Kiev.

Redazione Madrid

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