CARACAS.- Omaggio alla prima scrittrice di colore del Brasile. Rosa María Egipciaca considerata di volta in volta prostituta, strega e santa, è stata la regina della scuola Viradouro che quest’anno durante il tradizionale Carnevale ha dedicato a lei tutta la sua sfilata. Le carrozze e più di tremila persone con vestiti ispirati all’epoca di Egipciaca e seguendo coreografie che ne narravano la storia hanno invaso le strade di Rio per restituire ai brasiliani uno dei personaggi più interessanti e controversi del diciottesimo secolo.
L’ispirazione era arrivata da un libro dell’antropologo Luiz Mott Rosa Egipciaca: una santa africana en Brasil letto dal direttore artistico della scuola Viradouro Tarcisio Zanon che, commentando la sua scelta, ha detto che il proposito del Carnevale è proprio quello di restituire un giusto spazio ai personaggi della storia del paese rimasti nell’ombra.
Di etnia courá Rosa, nome cattolico imposto dai conquistatori, era stata rapita e trasportata a Rio de Janeiro quando aveva solo sei anni. Obbligata a servire da schiava sessuale per 70 uomini al contrario delle altre che con i regali degli uomini che abusavano di loro compravano la libertà, Rosa, dopo una malattia, ebbe una crisi mistica e donò tutti i suoi averi ai poveri. Assume il nome di Egipcíaca in riferimento a Santa María Egipcíaca, beata e prostituta egiziana.
Accusata dall’Inquisizione fu sottoposta a vari supplizi e riuscì a scappare e a trovare scampo a Rio dove, al poco tempo, viene venerata come una santa. Essendo di pelle nera speravano, attraverso di lei, di riuscire a convertire altri schiavi di colore.
In quel periodo impara a leggere e scrivere e si dedica a descrivere le sue visioni nel libro Sagrada Teología del Amor Divino de las Almas Peregrinas di cui si conservano solo 15 pagine.
Considerata ancora una volta eretica morì in prigione a Lisbona.