Champions League: il Milan di Pioli supera il Tottenham di Conte e ritrova se stesso

L'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli.
L'allenatore del Milan Stefano Pioli. ANSA/EMANUELE PENNACCHIO

MADRID. – Il Milan è guarito? A giudicare dalla notte di San Siro parrebbe proprio di sì: nel suo momento più cupo, la squadra rossonera ha ritrovato slancio e ha compiuto un primo passo verso i quarti di finale di Champions League, superando il Tottenham di Antonio Conte. Quasi un derby per l’ex ct della Nazionale, che ora punta tutto sul ritorno a Londra per ribaltare lo svantaggio di misura e proseguire il cammino europeo. Un’arma in più, per la squadra di Pioli, è stato il pubblico: alla vittoria milanista hanno assistito al Meazza in 74.320, un’affluenza sugli spalti che ha permesso al Milan di raggiungere un incasso record per il calcio italiano, da 9,1 milioni di euro.

La vittoria del Milan

Per il Milan, come detto, è una vittoria importante, non solo per il grosso vantaggio guadagnato in ottica qualificazione, ma anche perché è riuscito a uscire – finalmente – da un periodo da dimenticare, culminato con la netta sconfitta contro l’Inter nella stracittadina. Per dirla con le parole del tecnico rossonero, quindi, “il Milan è guarito”, tornando forse ad essere la squadra che lo scorso anno ha messo in bacheca lo scudetto.

La partita

Il merito del Milan è stato quello di colpire a freddo: alla prima occasione è andato in vantaggio, dopo soli sette minuti, con Brahim Díaz che ha superato il portiere inglese Forster con un colpo di testa. Da allora, il pallino della gara è rimasto in mano ai padroni di casa, che hanno difeso il vantaggio e, in un paio di occasioni, si sono trovati anche davanti alla possibilità di raddoppiare.

La prossima sfida

Le due squadre si rivedranno di nuovo, l’8 marzo, per giocarsi l’accesso ai quarti di finale, questa volta oltremanica. Il vantaggio per gli uomini di Pioli è notevole, ma guai ad affrontare il match senza la dovuta concentrazione: il calore del White Heart Lane, la voglia di reazione di Conte e dei suoi, e gli spettri delle amnesie che hanno caratterizzato negativamente la stagione milanista inducono alla massima prudenza.

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