Spagna, Sánchez mette il focus sul salario minimo: “a 1.080 euro da domani”

Pedro Sánchez Salario Mínimo_Pool Moncloa/Fernando Calvo
Pedro Sánchez Salario Mínimo_Pool Moncloa/Fernando Calvo

MADRID — Focus sul salario minimo. È iniziata con un annuncio fortemente pubblicizzato la settimana comunicativa della Moncloa, alle prese negli ultimi giorni con una polemica che il governo si sta trascinando da tempo, quella sulla legge del ‘solo sì è sì’, e che per ora non è riuscito a superare. “Circa due milioni di lavoratori si vedranno beneficiati dalla decisione che prenderemo domani in Consiglio dei Ministri di alzare a 1.080 euro il salario minimo”, è il messaggio espresso oggi sui social dal premier Pedro Sánchez.

La notizia dell’intenzione del governo di aumentare questo importo era in realtà già arrivato lo scorso 31 gennaio, con annunci quasi concomitanti di Sánchez e della vicepremier Yolanda Díaz, che ha negoziato la cifra con i sindacati (mentre gli industriali hanno deciso di non sedersi al tavolo nella retta finale delle discussioni). “Avevo preso l’impegno di situare il salario minimo al 60% di quello medio alla fine della legislatura”, ha detto oggi il premier, “e domani raggiungeremo questo obiettivo”.

Con queste parole, Sánchez è tornato a insistere sulla linea strategica adottata in particolare dopo la sconfitta elettorale del suo Partito Socialista in Andalusia a giugno 2022, quella di spingere sull’acceleratore di politiche volte ad assecondare reclami particolarmente sentiti dall’elettorato di sinistra. “La politica economica e del mercato del lavoro di questo governo è di dignità professionale e dignità salariale”, è il motto del presidente, che proprio oggi ha pubblicato immagini di una visita a casa di due giovani che percepiscono il salario minimo.

Nel frattempo, le ultime dichiarazioni di esponenti del governo sull’eventuale riforma della “legge del solo sì è sì”, volta a cercare di frenare le revisioni al ribasso di condanne per reati sessuali provocate da questa norma, fanno registrare pochi passi avanti sostanziali tra il PSOE e Unidas Podemos.

“La differenza che abbiamo è profondamente politica”, ha insistito in un evento dell’agenzia Europa Press la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero (Podemos), dopo che la sua formazione ha chiesto ai socialisti una riunione per provare a sbloccare la situazione. “Stiamo insistendo da tre mesi sulla necessità di una soluzione tecnica”, ha invece affermato María Jesús Montero, ministra del Tesoro e vice-segretaria generale del PSOE. Che ha poi risposto all’opinione dei leader dei partner di governo, Ione Belarra, secondo cui i socialisti sono una forza “conservatrice”: “noi ci prendiamo cura del governo di coalizione”, ha detto, “e cercheremo di evitare commenti che possano risultare offensivi per chiunque”.

Nel frattempo, dalle fila del Partito Popolare l’ultimo attacco rivolto a Sánchez in merito è sulla “lentezza” attribuita al governo nel provare a modificare la discussa legge: la formazione leader dell’opposizione ha offerto i proprio voti per agevolare tale riforma.

Redazione Madrid

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