Terremoto in Turchia e Siria, si scava ancora: un ragazzo salvo dopo 182 ore sotto le macerie

I soccorritori salvano un bambino. (ANSA)

MADRID. – Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto che ormai una settimana fa ha colpito il sud-est della Turchia e le regioni confinanti della Siria. Secondo l’ultimo bilancio reso noto dalle autorità turche è di oltre 40mila il numero dei morti: oltre 30mila solo in Turchia.

Ed è probabile che il bilancio delle vittime continui a salire, perché i soccorsi non sono ancora terminati, le persone che risultano ancora disperse sotto le macerie sono ancora moltissime, e le speranze di trovare persone sono ormai molto flebili, anche se proprio oggi un ragazzo di 13 anni è stato messo in salvo dalle squadre di soccorso dopo essere rimasto sotto le macerie per 182 ore.

Le autorità turche affermano che circa 13,5 milioni di persone sono state colpite in un’area che si estende per circa 450 km (280 miglia) da Adana a ovest a Diyarbakir a est, e 300 km (186 miglia) da Malatya a nord a Hatay a sud. E migliaia di persone sono state colpite anche oltre confine nelle province siriane di Aleppo, Idlib, Hama e Latakia. Le aree colpite dai terremoti sul versante siriano sono divise tra il territorio controllato dal governo e l’ultima sacca di terra del paese controllata dall’opposizione, circondata dalle forze governative sostenute dalla Russia.

La situazione in Siria

Secondo le organizzazioni umanitarie presenti sul posto, il terremoto ha aggiunto un altro strato alla sofferenza della popolazione nel nord-ovest della Siria, dove circa 4,1 milioni di persone necessitano di assistenza. “Ben 5,3 milioni di persone in Siria potrebbero essere rimaste senza casa a causa del terremoto”, ha detto il rappresentante siriano dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Sivanka Dhanapala, in una conferenza stampa.

“Le persone sono traumatizzate, si sentono impotenti”, ha detto ad Al Jazeera Adnan Hazem, il portavoce siriano del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), aprendo un fronte di criticità che non andrà sottovalutato: quello dell’assistenza psicologica che nelle prossime settimane si renderà necessaria.

Le operazioni di soccorso

Dal 6 febbraio, la Turchia è stata colpita da oltre 100 scosse di assestamento di magnitudo 4 e superiori. Almeno 81 terremoti di magnitudo 4, venti terremoti di magnitudo 5, tre terremoti di magnitudo 6 e due terremoti di magnitudo 7 sono stati registrati nel sud-est della Turchia da lunedì.

I soccorritori lavorano sotto temperature gelide, che di notte scendono anche a -20 gradi, per scavare tra i resti degli edifici rasi al suolo dai terremoti. E le previsioni meteo non sono clementi: un’altra ondata di maltempo colpirà la regione nei prossimi giorni, ostacolando ulteriormente le operazioni di soccorso.

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