Ue, Meloni: “Soddisfatta dalle intese, l’Italia è centrale”

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario. (Ufficio stampa Presidenza del Consiglio)

BRUXELLES.- È una Giorgia Meloni che ribadisce la centralità dell’Italia quella che stamattina è intervenuta in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario, sottolineando che sulla questione dell’esclusione dell’Italia dal vertice Germania-Francia con Zelensky “il tema non è il gelo tra Italia e Francia, ma che l’Italia è una nazione abbastanza centrale in Europa da poter dire quando qualcosa non va bene”.

Il presidente del Consiglio ha specificato che “avrei consigliato di non fare quella riunione, perché a noi sull’Ucraina interessa dare un messaggio di compattezza”. Secondo la sua posizione, la vera foto importante è stata quella con i 27 membri, così da mandare un messaggio di unità a sostegno dell’Ucraina.

Per quanto riguarda le questioni militari, la Meloni ha dichiarato che “nei prossimi giorni saremo pronti con il Samp/T”, il sistema missilistico terra-aria sviluppato dal consorzio europeo Eurosam formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales. Rimane aperta la questione della sua visita a Kiev, sulla quale ha affermato che “stiamo lavorando per capire come organizzarla”.

“Abbiamo parlato delle necessità dell’Ucraina, non solo la questione militare ma anche quella civile – ha aggiunto in riferimento all’incontro con Zelensky – ricordo che l’Italia è stata protagonista di recente nell’affrontare i bisogni sui generatori di elettricità e i bombardamenti sulle infrastrutture strategiche”.

Le priorità del Vecchio Continente

La premier si è anche soffermata sulle necessità strategiche dell’UE. “Serve una discussione sulle priorità strategiche che l’Europa deve darsi – ha spiegato – Per esempio le catene di approvvigionamento: per recuperare una propria sovranità l’Europa deve intervenire su questo, altrimenti si rimane in balia degli eventi. Poi, per fronteggiare quello che altre potenze come gli USA stanno facendo, abbiamo anche ragionato su come lavorare per le nostre imprese: c’è una discussione sull’allentamento degli aiuti di Stato che creerebbe dei problemi.

Abbiamo chiesto che fosse circoscritto e temporaneo, e che si pensi a una risposta europea. Serve un fondo dedicato, che siamo consapevoli richieda del tempo che noi non abbiamo: siamo riusciti a ottenere la possibilità di una flessibilità sui fondi esistenti”. E ha proseguito rivendicando che “l’altra grande questione che abbiamo posto e siamo riusciti a far entrare nelle conclusioni del Consiglio, è che nella futura discussione sulla riforma della governance e sul patto di stabilità si tenesse conto di questo”.

Non è mancata, inoltre, una sua considerazione sul versante dei fondi europei. “Sul tema dei fondi di coesione non stiamo ragionando di modificare la cornice o le norme – ha detto – Il punto è concentrarli sulle materie e priorità che sono più necessarie. Non è che prendiamo i fondi di coesione e li mandiamo da un’altra parte o regioni. Il punto è capire se, insieme a REPower EU e PNRR, si possa costruire uno spazio fiscale che ci consente di concentrare risorse sulle priorità che abbiamo”.

La questione migranti

Il presidente del Consiglio si è soffermata a lungo, durante la sua conferenza stampa, anche sul tema dell’immigrazione, dichiarandosi soddisfatta dei risultati raggiunti durante il Consiglio europeo. “La giornata di ieri stabilisce un principio, e cioè che si cambia l’approccio – ha dichiarato – L’approccio messo nero su bianco nella giornata di ieri parte da una frase che non si era mai riuscita a mettere su un documento di questo tipo: ‘l’immigrazione è un problema europeo e ha bisogno di una risposta europea’”.

“Non abbiamo visto nei documenti del Consiglio europeo o della Commissione europea quello che eravamo già riusciti ad ottenere e che viene confermato e rilanciato dalle conclusioni di questo Consiglio europeo, cioè la priorità della rotta del Mediterraneo centrale”, ha spiegato la premier. “Quindi c’è l’immigrazione come problema europeo – ha aggiunto – e la dimensione esterna: prima di ragionare sui movimenti interni e secondari si deve lavorare insieme sui movimenti primari, per combattere il traffico e frenare movimenti illegali”.

Inoltre, la Meloni ha evidenziato che occorre una maggiore cooperazione tra Paesi nell’affrontare i temi legati ai flussi migratori, in particolare con i Paesi di transito. D’altra parte, ha specificato che è necessario rafforzare “la capacità dell’UE di rimpatriare chi non ha diritto di stare in Europa”.

 

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