Massiccio attacco russo sull’Ucraina. Kiev: “Missili su Romania e Moldavia”

KIEV.- Nonostante i gridi di allarme lanciati a più riprese dall’Aiea e rilanciati a gran voce dalla comunità internazionale, l’area fortemente contesa in cui sorge la centrale nucleare di Zaporizhia è stata di nuovo oggetto di un violentissimo raid missilistico russo. Almeno 17 missili hanno colpito la città ucraina alle prime ore di oggi, ha reso noto il sindaco ad interim, Anatolii Kurtiev.

Secondo quanto riferito, gli attacchi hanno preso di mira le infrastrutture energetiche mentre le autorità valutano eventuali danni e possibili vittime. Kurtiev ha fornito un sintetico resoconto dell’accaduto su Telegram verso le 6 ora locale: “In un’ora sono state registrate in città 17 esplosioni provocate da missili nemici: questo è il numero più alto dall’inizio dell’invasione”. Due missili russi avrebbero sorvolato lo spazio aereo moldavo e romeno prima di entrare in Ucraina, ha denunciato in un tweet il generale Valerii Zaluzhny, comandante in capo delle Forze armate di Kiev.

Da parte sua, la Russia ha ribadito che al momento non è stata definita alcuna scadenza per la creazione di una zona protettiva attorno alla centrale nucleare di Zaporozhia, sostenendo che Kiev non sia interessata a risolvere questo problema, come ha detto in un’intervista a RIA Novosti Alexey Polishchuk, direttore del secondo dipartimento dei paesi della CSI del ministero degli Esteri russo. Polishchuk ha ricordato che “non stiamo conducendo negoziati diretti con l’Ucraina sulla creazione di una ‘zona di protezione’ attorno alla centrale nucleare di Zaporizhia”.

“Di conseguenza, la posizione del regime di Kiev su questo tema ci è nota solo nei termini più generali. Stiamo lavorando su questo tema esclusivamente con il segretariato dell’Aiea e direttamente con il capo dell’Agenzia, Rafael Grossi”, ha aggiunto il diplomatico.

La centrale nucleare di Zaporizhia si trova sulla riva sinistra del Dnepr vicino alla città di Energodar. Questa è la più grande centrale nucleare d’Europa in termini di numero di unità e capacità installata: l’impianto ha sei unità di potenza con una capacità di 1 gigawatt ciascuna. Da marzo è stata occupata dell’esercito russo.

Lavrov: “L’Occidente vuole distruggere la Russia”

Una vera e propria bordata di dichiarazioni contro le leadership occidentali è stata lanciata dai vertici della diplomazia russa. Il primo a parlare è stato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, per il quale i partner della Nato “stanno cercando di smembrare la Russia, ma la Federazione Russa uscirà dallo scontro ancora più forte”. Per Lavrov, “coloro che stanno cercando di controllare l’intera agenda internazionale, coloro che stanno cercando di controllare sia le relazioni economiche mondiali che tutta la politica internazionale, hanno deciso di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, adottando la triste esperienza di Napoleone e Hitler, dichiarando apertamente l’obiettivo di distruggere la Russia o indebolirla il più possibile, ma le loro richieste per lo smembramento della nostra Patria stanno diventando sempre più forti.

Ma è chiaro che non solo sopravviveremo, bensì usciremo da questo confronto ancora più forti, ancora più convinti che sia necessario costruire relazioni internazionali su basi eque e paritarie, come richiesto dalla Carta delle Nazioni Unite e che i nostri colleghi occidentali stanno cercando di minare imponendo al mondo non un diritto internazionale universalmente applicabile, ma con le proprie regole”, ha aggiunto il capo della diplomazia russa.

Poco dopo, la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha preso di mira il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in merito alle sua dichiarazioni a Bild secondo le quali il mondo senza Putin sarebbe migliore. Per Zakharova, “Il ministro della Difesa di questo paese, Pistorius, ha accennato in modo assolutamente inequivocabile all’opportunità di eliminare la leadership russa in generale. Una tale affermazione è assolutamente inaccettabile per i funzionari di qualsiasi paese che sia membro della comunità internazionale”.

Infine, sempre questa mattina il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che “non sarebbe un problema per Vladimir Putin se venisse privato dell’Ordine della Legion d’Onore francese, poiché ora ha altre questioni prioritarie di cui occuparsi”. Il riferimento è alla notizia riportata dai media transalpini secondo la quale il presidente francese Emmanuel Macron non ha escluso la possibilità di privare Putin dell’onorificenza.

“In realtà la comunicazione tra i due presidenti non è molto intensa – ha detto Peskov -. Non credo che questo sarà un problema per il presidente Putin, e che questo possa diventare un tema prioritario per lui. Ha altri temi prioritari, che sono ben noti ai cittadini russi”, ha tagliato corto il portavoce del Cremlino.

Mosca punta alle fonti energetiche

Il day after dell’intervento al Consiglio Europeo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è nel segno degli attacchi via aria il cui obiettivo sono le infrastrutture energetiche. L’aeronautica militare ucraina, infatti, ha riferito di attacchi russi contro città e infrastrutture attraverso droni, lanciati dal Mar d’Azov e missili da crociera Kalibr partiti dal Mar Nero, aggiungendo anche di averne abbattuti una decina in totale.

Oltre a Zaporizhia è stata la regione di Kharkiv ad essere messa nel mirino dei raid di Mosca. Il governatore Oleh Synyehubov ha detto che gli attacchi hanno provocato sette feriti, che ci sono zone senza elettricità e che si sarebbero generati alcuni incendi rapidamente domati. L’obiettivo di questi attacchi, tra Kharkiv e Zaporizhia, erano quindi gli apparati energetici del Paese?

Secondo la compagnia energetica nazionale Ukrenergo la risposta è sì, come si evince dall’ultimo post del gruppo su Facebook: “È in corso il 14esimo attacco missilistico terroristico di massa al sistema energetico dell’Ucraina. Sfortunatamente, sono stati colpiti diversi oggetti di infrastrutture ad alta tensione nelle regioni orientali, occidentali e meridionali, che hanno portato a interruzioni di corrente in alcune aree. Inoltre, di notte, i russi hanno attaccato le infrastrutture energetiche con droni e missili, prendendo di mira centrali elettriche e strutture del sistema di trasmissione. Al fine di ridurre al minimo le possibili conseguenze di un attacco e preservare il sistema di alimentazione, verranno applicati arresti (di energia, ndr) di emergenza. L’attacco continua, state nei rifugi, abbiate cura di voi stessi”.

 

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