Sánchez sulla legge del ‘solo sì è sì’: “Ha un problema che va risolto”

Il governo del presidente Sánchez dovrà superare l’ostacolo rappresentato dall’intransigenza di “Unidos Podemos”, rassicurare il resto degli alleati e frenare chi, nel Psoe, vorrebbe andare a elezioni anticipate

MADRID — Un “problema” che “va risolto”. Mantenendo aperto “il dialogo”, ma agendo per “correggere” ciò che non va. Oggi a pronunciarsi sulla legge spagnola del ‘solo sì è sì’ e sulle riduzioni di condanne per reati sessuali che ha provocato è stato, in persona, il premier Pedro Sánchez. Con parole arrivate dopo una mattinata di frecciate incrociate sull’asse tra i due principali ministeri implicati, quello della Giustizia, di stampo socialista, e quello delle Pari Opportunità, gestito da Unidas Podemos, su eventuali modifiche della norma per frenarne gli “effetti indesiderati”. “Bisogna agire con buon senso”, ha detto Sánchez, “cioè difendere i grandi passi avanti che comporta la legge ma anche correggere il problema”.

L’attesa presa di posizione pubblica del premier sul dibattito politico più caldo degli ultimi giorni è arrivata nel corso di un suo incontro con parlamentari socialisti presso il Congresso dei Deputati. Occasione colta per indicare nei dettagli la linea scelta nelle ultime settimane per affrontare i grattacapi susseguenti all’entrata in vigore della nuova legge anti-violenze sessuali, mentre i casi riportati dai media di riduzioni di pene a delinquenti già condannati non sono cessati.

Sánchez ha ribadito espressamente che considera la legge sul ‘solo sì è sì’ una “buona legge”, pur non negando preoccupazioni per alcune conseguenze che sta generando. “È evidente che, dopo pochi mesi dalla sua entrata in vigore, abbiamo constatato alcuni effetti indesiderati per la sua applicazione… Dico effetti indesiderati, ma potrei dire di più”, ha osservato, aggiungendo poi che “nessuno” aveva come “obiettivo” la “riduzione di pene ad aggressori”.

“Ma la verità è che un problema esiste, perché si sono verificate alcune riduzioni di condanne in alcuni tribunali. La domanda è: cosa si fa quando si presenta un problema nella fase di applicazione di una norma? E la risposta è evidente: utilizzare il dialogo, ma risolvere il problema”, ha anche detto, raccogliendo a quel punto gli applausi dei parlamentari socialisti.

Ieri, il Partito Socialista ha registrato una proposta parlamentare per innalzare alcune delle pene riguardanti reati sessuali, con l’obiettivo di ridurre future revisioni al ribasso di condanne di questo ambito. Tale mossa è arrivata dopo che una fase di negoziati con Unidas Podemos non ha fruttato un accordo di coalizione per una formulazione congiunta delle modifiche considerate necessarie.

Entrambe le parti si dicono disposte a continuare a dialogare per arrivare a un’intesa. Tuttavia, nel frattempo, gli scambi di frecciate tra il Ministero della Giustizia diretto dalla filo-socialista Pilar Llop e quello delle Pari Opportunità di Irene Montero (Unidas Podemos), anche a mezzo stampa, continuano.

Redazione Madrid

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