Spagna, il PSOE spinge per modificare la legge del ‘Solo sì è sì’: ‘va corretta’

MADRID — Cambio di strategia. Dopo le anticipazioni del weekend, la decisione dell’ala socialista del governo sulla discussa legge del ‘Solo sì è sì’ è stata ufficializzata nella giornata di oggi: il partito di Pedro Sánchez accelererà per modificarla, con una proposta di legge volta a “ritoccare e correggere gli effetti indesiderati” della norma, ovvero le revisioni di condanne al ribasso per delinquenti sessuali. Lo ha reso noto la portavoce della formazione, nonché ministra dell’Istruzione, Pilar Alegría, che ha poi chiarito un concetto chiave: questa riforma verrà sostenuta “con o senza” l’appoggio dei partner di governo di Unidas Podemos. Nel tardo pomeriggio, e dopo prolungate reticenze, il Ministero delle Pari Opportunità (gestito da questa formazione) ha aperto a “ritocchi” della legge. 

Il messaggio era già stato fatto trapelare nei giorni scorsi: Sánchez e i suoi temono ripercussioni negative per il problema scatenato con l’entrata in vigore della legge del ‘Solo sì è sì’, ovvero quelle ormai già oltre 300 sentenze riviste al ribasso che suscitano preoccupazione tra i cittadini e indignazione tra le fila dell’opposizione. E così, come già dichiarava nella mattinata di oggi il ministro della Presidenza Félix Bolaños, ora va messa in moto una “riforma” per “correggerne” gli “effetti indesiderati”.

Le voci di allarme già levatesi negli ultimi mesi dall’interno del Partito Socialista sono pertanto prevalse rispetto alla prima reazione di Sánchez  al problema, ovvero una strategia attendista rispetto alle interpretazioni giudiziarie sulla nuova norma. Anche perché, nel frattempo, i casi in cui i tribunali hanno applicato il principio giuridico ‘in dubio pro reo’ — dando quindi atto alla risoluzione più favorevole per il condannato, laddove consentito dalla nuova legge — non sono cessate.

All’idea di una riforma della norma, invocata a gran voce dalla destra, finora erano stati opposti due argomenti principali: il primo sostiene che anche una modifica delle pene ora abbassate rispetto alla precedente legge non impedirebbe revisioni di sentenze già passate in giudicato, in quanto il principio ‘in dubio reo’ continuerebbe a prevalere; il secondo, fatto proprio soprattutto da Unidas Podemos, afferma che il problema in atto non riguarda come è formulata la norma, bensì nell’applicazione che ne fanno i giudici.

Ma la scommessa dell’ala socialista del governo per arginare le critiche è ormai ben chiara. E anche dalla parte di Podemos sembra essersi addolcita la posizione inizialmente intransigente rispetto a una possibile riforma della legge.

La condizione imprescindibile posta dal partito guidato da Ione Belarra per arrivare a un accordo è quella di non modificare in nessun caso il principio cardine su cui si basa la norma del ‘solo sì è sì’: ovvero proprio quello di considerare cruciale il consenso espresso da parte delle donne per stabilire quando un rapporto sessuale è lecito.

In questo senso, Bolaños ha assicurato che da parte del governo non c’è nessuna intenzione di permettere “passi indietro” in quanto a “diritti delle donne”. Da parte sua, il leader del Partito Popolare Alberto Núñez Feijóo ha offerto al PSOE i voti della propria formazione per garantire la viabilità della riforma.

Redazione Madrid

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