Attacco alla sede del Consolato di Barcellona

Consolato d'Italia a Barcellona

BARCELLONA.- “Stato assassino. Libertà a Cospito”. Questa la scritta ormai quasi completamente cancellata, che ha imbrattato la facciata della sede del nostro Consolato a Barcellona ieri notte. Anche la vetrata dell’istituzione è stata rotta e contemporaneamente a Berlino è stata incendiata la macchina di un funzionario dell’ambasciata italiana. Lo stesso era accaduto alla numero due della nostra ambasciata ad Atene, Susanna Schlein, sorella di Elly, candidata alla segreteria del Partito Democratico.

– Abbiamo espresso la nostra solidarietà, tutta la nostra vicinanza e indignazione al Console Generale di Barcellona, Emanuele Manzitti – ha dichiarato alla “Voce” la presidente del Comites di Barcellona, Livia Paretti, che si è detta sorpresa per quanto avvenuto -. È molto preoccupante questa deriva estremista, aggressiva, violenta. Mi auguro che le autorità giudiziarie facciano luce al più presto su quanto accaduto, per capire quali sono i mandanti e agire. Queste sono azioni volte a intimidire. Non vogliamo assolutamente che funzionari dell’amministrazione pubblica, che sono al nostro servizio, che hanno un lavoro estremamente complicato, debbano anche sentirsi minacciati.

La presidente del Comites, che da anni vive a Barcellona, ha tenuto a sottolineare che in questo particolare momento si vive nella città un clima di tranquillità.

– Escludo, e mi stupirebbe molto – ha commentato -, che quanto accaduto possa essere riconducibile al movimento indipendentista. Tra l’altro da tempo, eccezione fatta per quanto accaduto durante la visita del presidente Macron a Barcellona, non ci sono state manifestazioni indipendentiste. I movimenti indipendentisti della Catalogna , è questa una mia opinione, devono essere separati da quelle che sono le frange radicali, anarchiche e violente. Queste si inseriscono nei movimenti per strumentalizzarli.

Alfredo Cospito, anarchico, nel 2013 è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. In seguito, è stato accusato anche di aver messo due ordigni esplosivi davanti alla scuola allievi dei Carabinieri di Fossano. Le due bombe sono esplose senza ferire né uccidere nessuno. Se per il primo delitto Cospito ha ammesso la sua colpevolezza per quanto riguarda gli ordigni esplosivi si è sempre dichiarato innocente. Nonostante ciò, nel 2017 e nel 2020, in primo e secondo grado, è stato condannato a vent’anni di reclusione per il reato di “strage contro la pubblica incolumità”.

Qualche anno dopo, la Cassazione ha riqualificato il reato considerandolo “strage politica” in base all’articolo 285 del codice penale, un delitto per cui è previsto l’ergastolo anche in assenza di vittime. Nonostante la sua permanenza in reparti di alta sicurezza Cospito aveva la possibilità di mandare verso l’esterno alcuni scritti e ne aveva approfittato per inviare testi anarchici. Finalmente le autorità giudiziarie hanno predisposto per lui il 41bis, ossia il sistema carcerario riservato generalmente ai capi della criminalità organizzata onde evitare loro di mantenere contatti con le proprie organizzazioni.

Il carcere 41bis impedisce ai detenuti qualsiasi contatto con l’esterno. Non vedono mai nessuno e hanno possibilità di usufruire di una sola ora d’aria in uno spazio limitato da alte mura.

Cospito per protesta ha iniziato uno sciopero della fame che continua ormai in maniera ininterrotta da più di 100 giorni.

Proprio in questi giorni, nel corso di un’intervista a Radio Onda d’Urto, la dottoressa Angelica Milia, ha dichiarato che le condizioni di salute del detenuto sono estremamente delicate. Ha aggiunto che, a causa di una caduta durante la doccia, si è fratturato il naso e che ormai è costretto a stare su una sedia a rotelle. “Tutti i valori sono in calo e c’è rischio di edema cerebrale”, ha sottolineato la dottoressa.

La situazione di Alfredo Cospito ha creato malessere tra i gruppi anarchici di tutto il mondo ma non solo. Ad inizio gennaio un gruppo di intellettuali e giuristi tra cui anche l’ex presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick e don Luigi Ciotti, avevano chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Un gesto di umanità e coraggio come la revoca del 41bis ad Alfredo Cospito che è a un passo dalla morte”.

In molti paesi europei ci sono state manifestazioni e scritte che chiedono la liberazione dell’anarchico italiano.

A Madrid scritte in sostegno di Cospito sono apparse sulle mura della città ed è stata organizzata una manifestazione di fronte alla sede dell’ambasciata. Ora a Barcellona è stata colpita la sede del Consolato. I Mossos d’Esquadra, la polizia catalana ha aperto un’inchiesta e le autorità hanno detto che già sono stati fermati cinque sospetti.

Numerose le manifestazioni di solidarietà giunte al Console Emanuele Manzitti sia dall’Italia che dalle istituzioni italiane in Spagna.

Redazione Madrid

 

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