Feijóo, “non si vede un cattolico che uccide per la religione”

Alberto Núñez Feijóo

MADRID — “C’è un problema latente: ci sono persone che uccidono in nome di un dio, o di una religione. Invece, tra noi, da molti secoli non si vede un cattolico o un cristiano che uccide in nome della propria religione o della propria fede. Mentre alcuni cittadini di altri popoli lo fanno”. È la dichiarazione politica in merito all’attacco con machete in due chiese di Algeciras più commentata nelle ultime ore in Spagna. A pronunciarla è stato il popolare Alberto Núñez Feijóo, leader dell’opposizione nel Paese iberico, in una giornata in cui sono stati resi noti diversi elementi su un episodio che ha scosso fortemente la città andalusa. Il bilancio confermato è di un morto (il sacrestano di una chiesa di Algeciras) e quattro feriti (tra i quali un sacerdote), mentre il presunto aggressore, una persona con un ordine di espulsione a carico, è finito in manette. Gli inquiranti sospettino che si tratti di un caso di terrorismo, ma non escludono altre ipotesi.

Feijóo ha pronunciato le frasi di cui sopra nel corso di un evento del Circolo Equestre di Barcellona, rispondendo a una domanda sui fatti di Algeciras. Prima della dichiarazione più discussa, il leader del PP ha sostenuto di non aver “nessuna informazione” su quanto avvenuto se non quella pubblicata dai media e di “non voler gettare benzina sul fuoco” nel commentare l’accaduto.

“Non possiamo in nessun caso criminalizzare nessuna religione, ma dobbiamo accettare che abbiamo un problema di integralismo islamico in alcune zone del mondo”, ha aggiunto ore dopo, tornando su quanto aveva detto in precedenza. “Una cosa è il fanatismo, un’altra la religione”, ha anche sostenuto,  sottolineando tuttavia che, “in termini generali, non c’è un problema di terrorismo cattolico nel mondo”.

I commenti del leader popolare erano stati preceduti da altre dichiarazioni politiche. Il collega di partito e governatore dell’Andalusia, Juanma Moreno, aveva affermato che quanto avvenuto è “un fatto puntuale” in una regione caratterizzata da una società “pacifica” e abituata alla “convivenza naturale, senza nessun conflitto”. Moreno ha chiesto anche che “nessuno arrivi conclusioni erronee o faccia generalizzazioni”.

Sulla stessa linea è stata l’opinione espressa da César García Magán, vescovo ausiliare di Toledo e segretario generale della Conferenza Episcopale Spagnola (Cee). “Non si deve cadere in provocazioni, gettare legna sul fuoco né associare il terrorismo a nessuna religione o fede”, ha detto.

Diverso invece il tono di reiterati messaggi provenienti  dal partito ultraconservatore Vox, che ha puntato il dito per quanto accaduto direttamente contro “l’islamismo”.

In giornata, il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaksa ha fatto riepilogo di quanto successo e dei risultati delle indagini sinora portate avanti. Gli inquirenti, ha detto, si stanno concentrando su un solo individuo come presunto autore, l’uomo arrestato ieri e trovato in “situazione irregolare” nel Paese a giugno 2022. Una persona che non era “mai stata nei radar” delle forze dell’ordine “per radicalizzazione”, né in Spagna né “in altri Paesi in cui possa essere stato”, ha aggiunto.

Marlaska ha sottolineato che quella della matrice terroristica è una linea di indagine plausibile, ma “tutte le ipotesi restano aperte”. Su altri elementi riportati dalla stampa e di cui gli è stata chiesta conferma, come presunti indizi di adesione del sospettato al fondamentalismo jihadista, il ministro ha invocato la necessità di riservatezza, in quanto le indagini sono “in fase iniziale”.

Da parte sua, il governo di Gibilterra ha reso noto in un comunicato che l’arrestato era stato espulso da lì verso il Marocco nel 2019, dopo essere arrivato nella città inglese “in moto d’acqua” insieme ad altre persone.

Redazione Madrid

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