Medici, docenti, funzionari: le proteste in settori pubblici si moltiplicano

Medici di Atención Primaria di Madrid, durante una manifestazione di protesta
(Cortesia EFE/ Rodrigo Jimenez)

MADRID — Medici di base e altri sanitari, ma non solo: anche in ambiti come quello educativo e dell’amministrazione pubblica statale sono in corso in Spagna proteste e agitazioni che stanno mettendo in mostra turbolenze in diversi settori pubblici. Una delle regioni più interessate da tali mobilitazioni è la Catalogna, dove, come sottolinea La Vanguardia, anche i taxisti sono pronti allo sciopero. Un malcontento che affiora mentre tutto il Paese si avvicina sempre più a un intenso ciclo elettorale, con municipali, regionali e politiche previste nel giro di pochi mesi.

Proprio questa settimana potrebbe rivelarsi particolarmente calda nella regione del nord-est. Oltre ai già annunciati scioperi indetti di sindacati medici, che come quelli di altri territori spagnoli denunciano il “deterioro” del sistema sanitario pubblico, è previsto uno stop anche dei docenti di scuole infantili, primarie e secondarie.

Come riporta Tv3, la protesta si terrà mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio: le stesse giornate in cui hanno chiamato alla protesta il principale sindacato medico catalano, Metges de Catalunya, e diverse organizzazioni che rappresentano i taxisti (questi ultimi, in particolare per mercoledì). Svariati i motivi delle contestazioni: dai “tagli” nell’ambito dell’istruzione alla legislazione relativa alla circolazione delle piattaforme che operano nel settore del servizio urbano di passeggeri.

Tali mobilitazioni si aggiungono a quella dei medici di base madrileni, ancora pienamente immersi in una lunga e complessa controversia con il governo regionale della popolare Isabel Díaz Ayuso, e a quelli dell’Andalusia. Anche se, stando a media locali, in questo caso l’adesione alla protesta è risultata sinora ridotta.

Un altro collettivo coinvolti in una protesta è quello di una parte dei funzionari del sistema di Giustizia (ex segretari giudiziari), che chiedono aumenti di salario, come spiegano Europa Press ed altri media. Una richiesta considerata “fuori luogo” dal governo.

Anche gli ispettori del lavoro sono implicati in una controversia con l’esecutivo. La principale istanza di questi funzionari è un rafforzamento dell’organico, riporta El País.

Redazione Madrid

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