Bufera attorno alla proposta di legge del sen. Menia di FdI

L'aula del Senato in una foto d'archivio.
L'aula del Senato in una foto d'archivio. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA.- La proposta di legge del senatore Roberto Menia di FdI che chiede di riconoscere i diritti del concepito ha scatenato una bufera di critiche in Italia e ha messo in una situazione delicata la Premier.

Il disegno di legge, che potrebbe indirettamente limitare il diritto all’aborto sancito in Italia dalla legge 194 del 1978, ha fatto suonare tutti i campanelli di allarme tra le forze di opposizione. Nel riconoscere la soggettività giuridica dell’embrione questo disegno di legge prevede la modifica dell’articolo 1 del Codice Civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica di ogni essere umano. In pratica l’embrione sarebbe equiparato, anche nell’ambito giuridico, alle persone già nate in ogni fase della loro esistenza, dal feto alla vecchiaia.

La proposta di Roberto Menia è la quarta presentata nel corso di questa legislatura sul tema aborto. La prima a firma di Maurizio Gasparri di FI, la seconda da Massimiliano Romeo capogruppo della Lega e la terza dalla senatrice di FI Isabella Rauti.

La reazione dell’opposizione a questo quarto tentativo di limitare il diritto all’aborto, non si è fatta attendere. La senatrice del Pd Cecilia D’Elia ha parlato di “mostruosità giuridica” e Carla Taibi, vice presidente dell’Assemblea di Più Europa ha detto che: “mostra lo spirito reazionario di questa destra sulla libertà di scelta e l’autodeterminazione della donna”.

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha comunque sottolineato che la proposta parte da una “iniziativa personale e non avrà alcun seguito”.

Ha fatto seguito la dichiarazione del capogruppo al Senato Lucio Malan che ha puntualizzato: “La posizione di FdI è ben chiara ed è stata espressa più volte dal presidente Meloni, dal partito: noi siamo per il mantenimento così com’è della legge 194.

 

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