Corte Costituzionale, il nuovo presidente è Conde-Pumpido

Cortesia del Tribunal Constitucional
Cortesia del Tribunal Constitucional

MADRID — E anche l’ultimo passo è compiuto. La Corte Costituzionale ha annunciato oggi il suo nuovo presidente, il magistrato Cándido Conde-Pumpido, considerato di tendenza progressista. L’ex giudice della Corte Suprema è stato eletto, secondo i media iberici, grazie ai voti di magistrati orientati verso la sua stessa area ideologica, mentre la parte conservatrice ha votato contro. La sua vice sarà Inmaculada Montalbán Huertas, anche lei di area progressista.

La designazione di Conde-Pumpido chiude una fase di tensione alle stelle per quanto riguarda il funzionamento della Consulta spagnola, in particolare a causa di tentativi di carattere politico per influire sulla conformazione della maggioranza dei suoi membri. La disputa si era acuita quando, una volta scaduti i mandati di quattro magistrati, è iniziata una lunga fase di stallo per la loro sostituzione, con aree di tendenza progressista e conservatrice della magistratura e i principali partiti del Paese (soprattutto, Partito Socialista e Partito Popolare) coinvolti nella vicenda.

In tal senso, risale a meno di un mese fa il tentativo di forzare la situazione da parte del governo, che ha provato a far passare una riforma parziale del sistema di selezioni dei magistrati della Corte, e il successivo stop cautelare all’iter parlamentare dell’iniziativa decretato dal tribunale stesso. Un momento di grave crisi istituzionale, mai verificatosi prima, che ha provocato reazioni indignate e preoccupate da parte di diversi esponenti politici e istituzionali.

La spinosa questione è stata però sbloccata, a sorpresa, a fine dicembre: decisivo l’accordo di compromesso raggiunto all’interno del Consiglio superiore della magistratura( Csm), a sua volta attualmente non rinnovato entro i termini previsti, chiamato a scegliere due esponenti della Corte Costituzionale.

La decisione dei magistrati dell’area conservatrice del Csm di proporre la candidatura di María Luisa Segoviano, presente nella rosa dei candidati presentati dai progressisti in un primo momento, ha permesso di rimuovere gli ostacoli rimasti in piedi per mesi e raggiungere l’accordo che ha risolto finalmente l’impasse.

Consolidatosi come magistrato negli anni di maggior tensione tra lo Stato e il gruppo terroristico basco Eta negli anni ’80, Conde-Pumpido è considerato legato all’area del Partito Socialista (attuale prima forza del governo) anche per ruoli ricoperti in passato: ad esempio, come procuratore generale dello Stato in concomitanza con i due governi dell’ex leader di questo partito José Luis Rodríguez-Zapatero (2004-2011).

Tale caratteristica del suo percorso professionale ha generato dubbi nell’area conservatrice sulla sua idoneità a ricoprire un ruolo così delicato politicamente come quello di numero 1 della Corte Costituzionale.

In futuro, la Consulta Spagnola sarà chiamata a pronunciarsi in merito a diverse leggi di alto peso specifico contro le quali sono stati presentati ricorsi, come una legge sull’aborto o quella che ha legalizzato l’eutanasia.

Redazione Madrid

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