Sánchez, dai “movimenti estremisti” la più “grande minaccia” per la democrazia

El presidente del Gobierno, Pedro Sánchez

MADRID — Dai “movimenti estremisti” come quello che ieri ha fatto irruzione nelle massime sedi istituzionali del Brasile arriva la “maggior minaccia per la democrazia”. Pericolo che va fronteggiato promuovendo “valori” come “uguaglianza di genere, diritti umani, rispetto delle istituzioni nazionali e internazionali”. È con queste parole che il premier spagnolo, Pedro Sánchez, è tornato oggi sull’episodio che ieri ha scosso in pieno il Paese latinoamericano.

Dopo aver condannato “l’assalto al Congresso brasiliano” da parte di simpatizzanti dell’ex presidente Jair Bolsonaro già ieri in un tweet, Sánchez ha parlato dell’accaduto nel suo intervento di apertura della VII Conferenza degli ambasciatori spagnoli, per la prima volta dal 2008 svoltasi integralmente in presenza a Madrid. “Le notizie in arrivo dal Brasile ci ricordano qual è la più grande minaccia che incombe sulla democrazia, sulla pace e sulla prosperità nel mondo”, ha detto, “ed è il risorgimento di movimenti estremisti disposti a travolgere tutto”.

Il premier spagnolo ha poi sottolineato che i “metodi” di questi gruppi “sono replicati millimetricamente in tutti i Paesi in cui sono presenti” e coniugano “l’uso sistematico della menzogna”, il “ricorso all’insulto e alla violenza verbale” e “un attacco alle istituzioni democratiche”. Rivolgendosi ai diplomatici iberici, Sánchez ha sostenuto che “l’azione estera” della Spagna deve promuovere i valori “raccolti nella Costituzione”, che si situano “agli antipodi di questo fenomeno” e rappresentano “un antidoto contro la principale minaccia del nostro tempo”.

In merito alle linee della politica internazionale spagnola nel 2023, il primo ministro ha poi indicato come direttrici principali di questa azione tre aspetti, ovvero “multilateralismo”, “solidarietà” e “femminismo”. E ha sottolineato come il fatto che proprio a Madrid spetterà la presidenza del Consiglio dell’Ue nel secondo semestre di quest’anno garantirà “un’occasione unica per promuovere il rafforzamento come entità politica” di questa comunità di Paesi.

Uno degli aspetti prioritari su cui è impegnato il governo spagnolo, così come quelli dei suoi principali alleati europei, è la gestione della crisi energetica scatenatasi in conseguenza all’invasione da parte della Russia in Ucraina. In questo senso, Sánchez e i suoi intendono muoversi al più presto: già domani, ha annunciato il premier, il Consiglio dei ministri discuterà una proposta di riforma del mercato dell’elettricità, con l’obiettivo di presentarla a Bruxelles.

L’idea principale, ha aggiunto il primo ministro, è di favorire “lo sviluppo delle energie rinnovabili” per aumentare “l’autonomia energetica” e poter così fronteggiare “il ricatto di Putin” in materia energetica, così come di permettere “una distribuzione equa di redditi tra consumatori e produttori” di energia.

La Spagna “esporta soluzioni costruttive”, ha anche detto, ribadendo la volontà del suo governo di puntare forte sul cosiddetto “idrogeno verde”, considerata “l’energia del futuro”.

Redazione Madrid

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