In Italia il Covid allenta la morsa a Natale, meno 21,1% i nuovi casi

Passanti in mascherina anti covid avanti ad un negozio di articoli di Natale nel centro storico di Napoli
Passanti in mascherina anti covid avanti ad un negozio di articoli di Natale nel centro storico di Napoli, 19 novembre 2020 ANSA / CIRO FUSCO

ROMA. – Ancora in discesa gli indicatori epidemiologici del Covid-19: calano i contagi, l’indice di trasmissibilià Rt, l’incidenza e c’è un lieve decremento nell’occupazione delle terapie intensive e una riduzione di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari. Un quadro epidemiologico “al momento sotto controllo”, dice il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

Dati che fanno sperare in un Natale più tranquillo rispetto agli ultimi anni, con i decessi che salgono però dell’11%. Mentre corre la diffusione della sottovariante BQ.1 la cosiddetta Cerberus, con tutte le sue derivate. Secondo il bollettino settimanale del ministero della Salute, i nuovi contagi scendono del 21,2% nella settimana dal 16 al 22 dicembre, mentre i tamponi calano del 6,8% e i decessi registrano un aumento dell’11%: in sette giorni sono 798 i morti contro i 719 della settimana precedente.

Dall’ultima rilevazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) l’Italia risulta il quinto paese a contare più morti dopo Stati Uniti, Giappone, Brasile e Francia. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo monitoraggio settimanale indica che l’indice di trasmissibilità del Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero è in diminuzione e sotto la soglia epidemica. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici si attesta infatti a 0.91 nel periodo 30 novembre-13 dicembre contro lo 0,98 della settimana precedente.

Diminuisce anche l’incidenza dei casi di Covid in Italia a 7 giorni per 100mila abitanti: 233 (nel periodo 16-22 dicembre 2022) rispetto a 296 (9-15 dicembre). La regione Puglia è classificata a rischio alto per molteplici allerte di resilienza; quattro (Calabria, Emilia Romagna, Sardegna e Sicilia) sono a rischio moderato e sedici classificate a rischio basso. Valori in diminuzione anche negli ospedali: il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende a 13,7 dopo il 14,8% precedente e c’è un piccolo calo anche per il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid che scende al 3,1% rispetto al 3,2% di una settimana fa.

Anche se sono 10 le regioni con l’occupazione di posti letto in area medica non critica sopra la soglia di allerta del 15%. L’Umbria è in testa con il 39%. Per le intensive il valore più alto è della Calabria con 9,5% (vicino alla soglia critica del 10%). Le varianti restano sorvegliate speciali.

L’Iss segnala nel nostro Paese un “significativo aumento” della sottovariante di Omicron, la BQ.1, cosiddetta Cerberus, con tutte le sue derivate: è pari al 64,1 (contro il 30,7% della precedente indagine dell’8 novembre). In base alla nuova indagine, la variante Omicron raggiunge il 100%. BA.5 rimane ampiamente predominante, con una prevalenza a livello nazionale pari a 90,6% (contro il precedente 91,5%). BA.4 continua il suo decremento, da una prevalenza pari a 1.95% a 0,3%.

Buone notizie anche dal fronte influenzale dove si registra un lieve miglioramento. L’ultimo bollettino Influnet parla di leggero calo di sindromi simil-influenzali: 15 casi per mille assistiti con una diminuzione dell’incidenza nelle fasce pediatriche e una stabilità in giovani adulti ed anziani. I più colpiti sono gli under 5 con 45,6 casi per mille.

E se in Italia la pandemia sta allentando la morsa, non così in Cina dove nei primi 20 giorni di dicembre 250 milioni di persone, il 18% della sua popolazione, hanno contratto il Covid. Lo riporta il Financial Times citando i dati forniti nel corso di un incontro a porte chiuse da Sun Yang, vice direttore del centro per il controllo e la prevenzione cinese. I dati sono in deciso contrasto rispetto a quelli ufficiali della National Health Commission che, nello stesso arco di tempo, ha parlato di 62.592 casi.