Afghanistan: “Donne bandite dalle università”. Arresti a proteste Kabul

Afghanistan: una donna vestita con il burga seduta a terra controllata da un talibano.
Afghanistan: una donna vestita con il burga seduta a terra controllata da un talibano.. EPA/STRINGER

ROMA. – Irrompono proteste, rarissime a Kabul. E le condanne nei confronti del regime arrivano a pioggia, dalle diverse latitudini geografiche e politiche. L’ultima stretta dei talebani con il divieto per le donne di accesso all’università è ricevuta con un sussulto per la conferma, ancora una volta, del clamoroso quanto preoccupante passo indietro dei diritti in Afghanistan tornato sotto la guida dei talebani nel ‘ferragosto di sangue’ del 2021.

Forse per questo nelle scorse ore i talebani hanno insistito nello scandire la loro versione: le donne sono state bandite dalle università in Afghanistan per “il mancato rispetto delle regole di abbigliamento”, ha affermato il ministro dell’Educazione dei talebani, come se volesse rispondere così al coro di condanne, con in testa il G7 secondo cui la discriminazione contro le donne afghane costituisce un possibile “crimine contro l’umanità”.

Ma anche per giustificare gli arresti di almeno cinque donne durante una manifestazione di protesta a Kabul, tra loro tre sono giornaliste stando alla Bbc. I video postati online mostrano oltre venti donne in hijab in corteo lungo le strade della capitale, con striscioni e slogan. Poi, riferiscono i testimoni, sono scattati gli arresti.

Dagli Usa all’Ue, ma anche il Regno Unito e le singole cancellerie di Berlino, Parigi, Berna: tutti d’accordo nel condannare questa ennesima chiusura dei talebani e ad additarla, senza mezzi termini, come una inaccettabile violazione. Oggi in una dichiarazione il G7 è andato oltre: il trattamento delle donne in Afghanistan da parte dei talebani “può costituire un crimine contro l’umanità ai sensi dello Statuto di Roma, di cui l’Afghanistan è uno Stato membro”, scrivono in un comunicato congiunto i ministri degli Esteri del Sette Grandi, condannando con fermezza la recente esclusione delle donne afghane dall’università.

Ne ha parlato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, affermando che “è inconcepibile pensare che nel mondo ci siano ancora esseri umani considerati di serie A e di serie B”. Lo ha detto a margine della Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina, con riferimento anche alla situazione in Iran. “Siamo convinti che sia necessario difendere il diritto di ogni persona di studiare e realizzare i propri sogni – ha aggiunto -. Ciò che sta accadendo in Afghanistan e Iran riporta i Paesi indietro di decenni”.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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