La crisi del Costituzionale si fa largo nell’ultimo duello Sánchez-Feijóo

El socialista Pedro Sánchez y el popular Alberto Núñez Feijóo

MADRID — Il tema del momento si fa largo anche nel nuovo duello tra Pedro Sánchez e Alberto Feijóo. La crisi apertasi in Spagna dopo l’intervento cautelare senza precedenti della Corte Costituzionale sulla riforma giudiziaria del governo è stata trattata come uno dei principali argomenti dell’ultimo faccia a faccia diretto prima della pausa natalizia tra il premier e il leader dell’opposizione al Senato. “Il grande contributo del Partito Popolare di Feijóo è stato quello di zittire il Parlamento”, è stata la stoccata del primo. “Lei vuole la sottomissione dei poteri dello Stato”, ha invece detto il secondo per attaccare l’avversario.

La sfida dialettica si è sviluppata nel corso di un question-time al governo. Il primo a parlare è stato il leader popolare, che inizialmente ha incentrato il suo discorso sull’idea di dipingere Sánchez come un presidente senza “credibilità” e coerenza, succube delle esigenze dei suoi “partner indipendentisti” e intento a “imporre il proprio interesse personale”. 

Come fa notare El País, Sánchez, in particolare, ha cercare di smuovere il dibattito verso l’argomento riguardante la crisi negli organi giudiziari. “Alcuni giorni fa”, ha sostenuto il premier, “i poteri che accompagnano, tutelano e dirigono lei e il suo partito, poteri tra l’altro sempre meno occulti, hanno ottenuto un passo molto importante e trascendentale nella storia democratica del Paese. e cioè togliere competenze al Parlamento”.

Il riferimento era al fatto che la Corte Costituzionale, che ha mandato parzialmente scaduto, ha bloccato cautelarmente il dibattito e votazione in Senato di una riforma presentata con l’obiettivo di sbloccare il rinnovo di questo tribunale. “Nonostante i vostri tentativi di far sì che il Parlamento non parli, le garantisco che invece il Parlamento parlerà, e lo farà forte e chiaro”, ha concluso il suo primo intervento Sánchez.

Feijóo ha risposto chiedendo al premier di “smettere di provocare” e sostenendo che il presidente “ha spinto sull’acceleratore del degrado istituzionale”. “Non si può consentire di ridurre in ceneri l’architettura democratica e istituzionale della Spagna, per il cui consolidamento abbiamo lavorato per 40 anni”, ha aggiunto. E ha poi ribadito a Sánchez la richiesta di convocare elezioni generali anticipate. “Torni in sé, ha la possibilità di tornare alla Costituzione”, ha detto.

La seconda replica del primo ministro è stata caratterizzata da un tono sferzante, carico di ironia pungente. Sánchez ha ripercorso quelle che ha definito come “strategie” che “si stanno disfacendo una dopo l’altra” del PP dal momento dell’avvento di Feijóo come leader. “Che nove mesi sono stati i suoi in politica nazionale”, ha esclamato accompagnando le sue parole con un sarcasmo che ha strappato risate da parte dei suoi.

A detta sua, quando il PP “ha la maggioranza in queste Camere, sopprime diritti. Quando non ce l’ha, presenta ricorso contro le conquiste sociali presso la Corte Costituzionale e prova a sopprimerle per vie traverse”.

Per buona parte della sua durata, il faccia a faccia tra i due leader politici è stato intercalato dal vociare di parte dei parlamentari in Aula e da ripetuti interventi del presidente del Senato, Ander Gil, per richiamare all’ordine i presenti. “Un po’ di moderazione non farebbe male”, ha detto alla fine.

Redazione Madrid

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