Giustizia, dura risposta di Pilar Llop alle esigenze di Feijóo

MADRID — Dopo l’episodio della Corte Costituzionale, Alberto Núñez Feijóo prova a dettare nuove condizioni sulla giustizia. E la risposta dai toni più duri arriva proprio dalla ministra responsabile di questo ambito, Pilar Llop. Il leader dell’opposizione ha chiesto al premier, Pedro Sánchez, di “rinunciare a cambiare il Codice Penale in tutta fretta” e di “mettersi d’accordo” su eventuali modifiche allo stesso come condizione per poter riprendere la discussione sul rinnovo del Consiglio superiore della Magistratura (Csm), bloccato da quattro anni. “Il signor Feijóo ha sequestrato il Csm e le istituzioni democratiche dell’ambito giudiziario”, ha risposto Llop, a distanza, poco dopo. 

Sia Sánchez, sia il numero 1 del Partito Popolare (PP) hanno parlato apertamente di “crisi istituzionale” per descrivere l’attuale momento della Paese per quanto riguarda la situazione della giustizia. Parole usate all’indomani dell’intervento senza precedenti con cui la Corte Costituzionale ha stoppato cautelarmente l’iter parlamentare di una riforma giudiziaria proposta dal governo (e inserita in un più ampio pacchetto contenente anche modifiche del codice penale) per sbloccare il rinnovamento parziale del tribunale stesso, in stallo da tempo in un contesto di diatriba politica a riguardo tra i principali partiti e che si estende anche al Csm (da cui dipende a sua volta la nomina di due dei magistrati della Consulta).

In una conferenza stampa, Feijóo ha sostenuto di essere pronto a offrire due possibili “via d’uscita” per sbrogliare la matassa. Una prevede un accordo con Sánchez per una riforma del Codice Penale, senza però modifiche ai reati di sedizione e malversazione, previste invece dal governo e richieste da indipendentisti catalani, come condizione per rimettersi al tavolo dei negoziati sul Csm. L’altra, ha aggiunto il leader popolare, consiste invece nel convocare elezioni anticipate.

Quasi a sorpresa, è arrivata poco dopo la risposta a riguardo di Llop. “Feijóo si è vantato di non essere disposto a rinnovare il Csm”, ha affermato con tono severo nel corso di una risposta a un giornalista. “Questo governo non farà passare neanche un giorno senza denunciare la situazione di blocco del rinnovo del Csm e reclamarlo”, ha aggiunto. “Mi sembra straordinariamente grave che il principale leader dell’opposizione, la persona che ha in mano le chiavi per sbloccare il rinnovo del Csm, abbia detto esplicitamente che non lo farà”, ha poi anche detto, sostenendo che il PP ha “generato una patologia anti-democratica”.

Oltre a queste dichiarazioni, la giornata è stata caratterizzata da una raffica di reazioni su questo tema da parte di diversi esponenti di destra e di sinistra, caratterizzate da duri attacchi incrociati. Un tema su cui sta crescendo l’aspettativa, segnalano media spagnoli, riguarda eventuali mosse dei partiti del governo in risposta a quanto deliberato dalla Consulta, ancora non del tutto definite.

Intanto, su diverse testate sono apparse dichiarazioni di María Luisa Balaguer, magistrata progressista della Corte Costituzionale che si è detta fortemente contraria a quanto stabilito dal tribunale. “Il Costituzionale non può condizionare la sovranità nazionale”, ha detto ai microfoni della Cadena Ser.

Redazione Madrid

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