Investire in agricoltura, appello di Confagricoltura

Agricoltura, lavoro nei campi.
Agricoltura, lavoro nei campi.

ROMA. – La frenata si avverte forte e chiara, dopo un 2022 difficile e un nuovo anno, il 2023, che parte con prospettive in grigio. E per le imprese agricole, nella voce di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura oggi e domani in assemblea generale, “senza investimenti per il Made in Italy non sarà facile uscire dalla crisi attuale. Occorre destinare più risorse per salvaguardare il potenziale produttivo agroalimentare italiano e della Ue.

Le misure per contenere il caro bollette, nel primo trimestre 2023, sono una scelta di governo di assoluta rilevanza, che va – chiede Giansanti – necessariamente prorogata. Sono urgenti provvedimenti a sostegno della liquidità delle imprese prolungando, in prima battuta, le moratorie sui prestiti accordate durante l’emergenza sanitaria, e che scadranno alla fine di quest’anno.

E occorre agire, a livello Ue, sui fertilizzanti con acquisti comuni per ottenere una riduzione dei prezzi e avere a disposizione i quantitativi adeguati. Per poi combattere l’inflazione e realizzare infrastrutture per connettere l’agricoltura italiana col mercato internazionale nonché sviluppo dei trasporti e degli impianti fotovoltaici ed eolici”. Per il presidente dell’organizzazione datoriale Giansanti “la chiave di volta vincente è rappresentata dalle innovazioni. In Italia, l’agricoltura di precisione è già una realtà, ma ancora troppo limitata. Vanno perciò consolidati gli incentivi a favore della “Transizione 4.0″. In questo quadro è attesa la conferma del credito di imposta per il Mezzogiorno”.

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che oggi ha firmato i decreti per far fronte ai danni procurati dalla siccità alle produzioni agroalimentari di dieci regioni e nella Provincia autonoma di Trento e della Valle d’Aosta, ha garantito ascolto alla platea di imprenditori agricoli e massimo impegno da un lato per il registro del carbon farm, uno strumento competitivo per avere il riconoscimento dell’impronta ecosostenibile del comparto primario, dall’altro su politiche europee sui fertilizzanti che in nome della transizione ecologica può rischiare di mettere a repentaglio, da qui al 2030, i raccolti nei nostri campi.

Intanto in Europa le energie rinnovabili sono una realtà in costante crescita. L’Italia non è da meno con l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, che all’assemblea di Confagricoltura annuncia che per i pannelli fotovoltaici “abbiamo deciso di aumentare il volume di produzione a 3 mila Megawatt, di 15 volte, e questa fabbrica in Sicilia adesso diventa la più grande europea. Stiamo già pensando già al raddoppio perché la domanda è in esplosione.

Nel 2022 “l’Italia, che ha superato il milionesimo impianto di produzione distribuita quest’anno, assorbirà circa 2.200 Megawatt di pannelli solari, quando l’anno scorso ne aveva messi 800. Facile che l’anno prossimo supereremo 4 mila Megawatt”, è la previsione dell’amministratore delegato Enel.

(di Alessandra Moneti/ANSA)

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