CARACAS – È ancora altalena. Il prezzo del dollaro, nel mercato parallelo, continua il suo percorso incerto. Dopo giorni di continua ascesa, ha subito una flessione dell’8,9 per cento. Ed è passato dal 17,45 bolívares a 15,89. Una perdita di circa 1,56 bolívares. È l’effetto dei provvedimenti presi dall’Esecutivo per frenare la svalutazione della moneta nazionale.
Il prezzo del dollaro, la scorsa settimana, era aumentato del 23 per cento, passando da 14,14 bolívares a 17,45. L’andamento della valuta nordamericana, impiegata in buona parte delle transazioni commerciali del paese, aveva provocato l’incremento dei prezzi dei prodotti nel mercato.
Il presidente della Repubblica aveva affermato che il “dollaro criminale”, come suole chiamarlo, si è trasformato in uno “strumento che inquieta la vita dei venezuelani”. E, per questo, aveva esortato a difendere il tasso di cambio ufficiale che ogni giorno attualizza la Banca Centrale del Venezuela. Aveva anche chiesto al “team economico del governo” di “prendere urgenti provvedimenti in difesa del tasso di cambio ufficiale”.
La risposta del vicepresidente esecutivo e ministro dell’economia, Delcy Rodríguez, e del vicepresidente economico e ministro del Petrolio, Tareck el Aissami è arrivato attraverso un tweet in cui si afferma che è stata decisa “una serie di azioni in difesa del mercato dei cambi e del tasso ufficiale”. Nulla era specificato in quanto a quali provvedimenti sarebbero stati presi. Almeno per il momento, questi, a quanto pare, si sarebbero limitati ad un incremento dei dollari in circolazione; un provvedimento congiunturale il cui effetto psicologico è destinato a svanire in pochi giorni se non si attacca il problema di fondo.
Redazione Caracas