MILANO. – Asse tra il Quirinale, il governo e la Commissione europea sul Pnrr e il price cap, a Milano, nel giorno di Sant’Ambrogio. Intesa anche su un pieno appoggio senza distinguo a Kiev e impulso all’ingresso dei Balcani occidentali nell’Ue.
E’ quanto è emerso nel corso di un colloquio tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presente il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si è svolto in Prefettura a Milano, poche ore prima della loro partecipazione alla prima della Scala, serata alla quale è presente anche la premier Giorgia Meloni.
Il tutto mentre il governo sta studiando ulteriori soluzioni per l’aiuto ai cittadini contro il caro-bollette: l’esecutivo è infatti al lavoro sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia: a Chigi e nei ministeri competenti si sta ragionando sulla possibilità di diversificare i prezzi dell’energia prodotta dalle diverse fonti rinnovabili, dall’idroelettrico al geotermico, dal solare all’eolico.
Sul tema del tetto europeo al prezzo del gas, il capo dello Stato ha auspicato una soluzione “realistica ed efficace”. Mattarella ha espresso alla leader dell’esecutivo europeo le preoccupazioni delle ricadute negative per famiglie e imprese in Italia a causa dell’alto prezzo del gas, interpretando anche i sentimenti del governo.
Ursula von der Leyen, dal canto suo, si è detta “molto fiduciosa”, sul fatto che il price cup “si concretizzerà entro la fine dell’anno”. Quindi ha riconosciuto i meriti di Roma nell’essere capofila nella richiesta di uno strumento di questo tipo. “Abbiamo proposto un meccanismo di correzione del mercato del gas e l’Italia lo ha chiesto fin da subito. Ci consentirà di prevenire i rialzi eccessivi di prezzo, tagliando la manipolazione e la speculazione. Ora – ha aggiunto – gli Stati Membri stanno discutendo su come adattarlo a tutta l’Europa”.
Anche sul Pnrr tra Roma e Bruxelles si è registrato un “dialogo eccellente”. Già in mattinata, complice il calore ‘europeista’ con cui la Bocconi ha reso omaggio a Mario Monti, figura di spicco a Roma come a Bruxelles, Ursula von der Leyen, aveva sottolineato che il Pnrr “ha già un impatto ben visibile per l’Italia”. Si tratta di un piano, aveva aggiunto, che prevede di dare impulso e modernizzare l’economia europea e che quindi con il nostro Paese forma un “connubio perfetto”.
Da parte italiana è stata ricordata la necessità di predisporre i necessari aggiustamenti al Piano tenendo conto dei nuovi fattori (inflazione, aumento dei costi di energia e materie prime) provocati in conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina. In mattinata, von der Leyen non era entrata del merito delle richieste di palazzo Chigi, limitandosi a dare qualche cifra dei risultati già raggiunti: “L’Italia – aveva ricordato – sta ricevendo oltre 190 miliardi di euro per gli investimenti e le riforme, ne ha già ricevuti quasi 67 e il loro impatto sta iniziando ad essere ben visibile”.
Anche sul fronte delle rinnovabili, aveva messo in evidenza quello che l’Europa sta facendo per il nostro Paese: “RePower Ue significa 9 miliardi di euro sull’energia pulita per l’Italia. E’ il nostro piano per superare la nostra dipendenza dalla Russia. Ho appena proposto di svilupparlo ulteriormente per accelerare la transizione verde in tutta Europa”.
Prima del bilaterale, Mattarella, molto applaudito alla Bocconi, aveva salutato con particolare affetto Mario Monti, approvando esplicitamente la scelta del suo predecessore, Giorgio Napolitano, di nominarlo Senatore a vita. “Il segno europeista, del Presidente Monti – sono state le parole di Mattarella – ha caratterizzato tutta la sua lezione, da varie sedi. La Repubblica, gli è riconoscente”.
Quindi, aveva esaltato il merito della Bocconi nell’aver sempre avuto nei suoi 120 anni di storia “una rigorosa attenzione alla salvaguardia dei valori di autonomia e libertà”. “Valori – è stato il ragionamento di Mattarella – sempre attuali e preziosi che inducono a sottolineare l’irrinunziabile ruolo delle istituzioni dotate di autonomia che arricchiscono la comunità nazionale”.
Una frase che nel contesto del discorso e nel luogo in cui è stata pronunciata sembrava fare riferimento all’autonomia dell’università e del sapere. Mattarella non ha fatto alcun riferimento esplicito, tuttavia non si può escludere che tra le istituzioni autonome che rendono più ricco il Paese ci possa essere anche Bankitalia, al centro di alcune polemiche nelle ultime ore con l’esecutivo.
(dell’inviato Marcello Campo/ANSA)