Festa della Costituzione: Batet, “usare la parola per argomentare, non per ferire”

Cortesia del Congreso de los diputados
Cortesia del Congreso de los diputados

MADRID — Il messaggio è arrivato chiaro e tondo. La parola va usata “per argomentare” e non “per ferire”. Perché questo è quanto si aspettano i cittadini dai loro rappresentanti politici. È uno dei principali appelli rivolti ai colleghi parlamentari da Meritxell Batet, presidente del Congresso dei deputati spagnolo, nella giornata di festa nazionale per commemorare l’entrata in vigore della Costituzione (1978). Una richiesta che arriva dopo diversi episodi di alta tensione in sede parlamentare, nei quali non sono mancati insulti e parole pesanti. Anche se, intanto, il clima di forte contrapposizione fra i partiti di maggioranza e opposizione, da tempo lontani da uno scenario fruttifero per accordi di ampio spettro, continua.

“Il Parlamento è un luogo unico e chi di noi ne fa parte deve esserne consapevole”, ha affermato Batet nel corso del tradizionale atto ufficiale di celebrazione della Costituzione, tenutosi di fronte alla sede del Congresso . “È il luogo in cui tutti i cittadini sono rappresentati, ma anche da cui devono sentirsi rappresentati”, ha aggiunto. “I cittadini si aspettano dai loro rappresentanti che la parola sia usata per argomentare, non per ferire; per proporre, non per offendere; per costruire, non per umiliare. Sta a noi non deludere questa fiducia”, ha anche detto.

Queste dichiarazioni della presidente del Congresso — che ha anche ricordato come la “materia politica” della Costituzione sia “la speranza” — non sono le uniche arrivate negli ultimi giorni per invitare, più o meno direttamente, un Parlamento agitato e teso, visto anche l’avvicinamento di un intenso periodo elettorale, a non eccedere nei toni. Situazione che, secondo Batet, preoccupano i cittadini.

A livello mediatico, gli episodi più eclatanti, entrambi avvenuti nel corso di dibattito su politiche di genere e sulla legge del ‘solo sì è sì’, sono stati quello dell’insulto personale rivolto dalla deputata di Vox Carla Toscano alla ministra delle Pari Opportunità Irene Montero. O l’accusa rivolta da quest’ultima, qualche giorno dopo, al Partito Popolare: “Voi promuovete la cultura dello stupro”, aveva detto.

Nel corso dell’atto istituzionale di oggi, diversi alti esponenti politici si sono espressi su temi di attualità. “Onorare la Costituzione significa rispettarne tutti gli articoli tutti i giorni”, ha per esempio detto il premier Pedro Sánchez, che ha poi accusato “l’opposizione conservatrice e ultra-conservatrice” di non farlo. Un chiaro riferimento alla polemica alla polemica sul rinnovo del Consiglio superiore della magistratura, bloccato da anni per mancanza di accordo parlamentare tra il suo partito, il PSOE, e i principali avversari politici (Partito Popolare).

“È molto preoccupante che i partiti che non hanno mai accettato la Costituzione facciano oggi parte dell’agenda politica spagnola e siano alleati del governo”, ha affermato, da parte sua, il leader popolare Alberto Núñez Feijóo, parlando di formazioni indipendentiste con cui l’esecutivo è sceso a patti nel corso di questa legislatura.

Nello stesso contesto, una dichiarazione densa di significato è arrivata da Yolanda Díaz, vicepremier e ministra del Lavoro impegnata anche nello sviluppo del suo nuovo progetto politico, Sumar. “Se funziona, Sumar sarà il segreto di una nuova coalizione progressista”, ha affermato commentando un sondaggio pubblicato oggi da El País e Cadena Ser, secondo cui, con questa formazione in campo, ci sarebbero più possibilità di un nuovo governo di coalizione di centro-sinistra che nel caso di candidature frammentate in questa parte dello spettro elettorale. “Sumar non è ancora un’offerta elettorale, ma sono molto sorpresa dell’accoglienza che sta ricevendo”, ha aggiunto in conversazione con cronisti.

Redazione Madrid

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