Mondiali: l’Iran non canta l’inno, poi l’Inghilterra lo travolge

Gli inglesi Jude Bellingham e Mason Mount festeggiano il primo gol del 6-2 inflitto all'Iran.
Gli inglesi Jude Bellingham e Mason Mount festeggiano il primo gol del 6-2 inflitto all'Iran. EPA/Ronald Wittek

DOHA. – Esordio a valanga per l’Inghilterra di Gareth Southgate, che rifila 6 gol (a 2) al deludente Iran di Carlos Queiroz. La partita è carica di tensione, fitta di episodi, di infortuni, addirittura di record. E’ infatti la più lunga di un Mondiale dei tempi recenti: 27 i minuti di recupero concessi dall’arbitro brasiliano Raphael Claus, 14′ nel primo e 13′ nel secondo tempo. Nello stadio Khalifa, l’unico ad essere stato soltanto ristrutturato poiché esiste dal 1976, l’atteso scontro fra inglesi e iraniani ha mantenuto le promesse di spettacolo se non di calcio sopraffino.

Troppa la differenza di tasso tecnico e di esperienza fra le due nazionali, con gli inglesi apparsi molto sicuri di sé nel tenere in mano il gioco e concentrati fin quando il distacco nel risultato non è diventato incolmabile. All’Iran, a parte qualche individualità come Taremi, autore di una doppietta, non ha certo giovato l’enorme tensione emotiva dell’inizio, quando i giocatori – come da promessa di voler rappresentare il dramma del proprio paese – sono rimasti muti all’inno nazionale, mentre fra i suoi tifosi qualcuno li insultava, altri piangevano. Un momento per loro straziante, mentre nell’altra metà campo gli inglesi posavano il ginocchio a terra come nelle celebrazioni di Black Lives Matter.

La partita è poi cominciata – inglesi con la difesa a 4 ed Harry Kane punta davanti a Saka, Mount e Sterling, iraniani con il 3-4-2-1 – è quasi subito finita, a dispetto del suo prolungarsi per 117′: all’8′ Beiranvand resta stordito a terra per un colpo al volto ricevuto fortuitamente dal suo compagno di squadra Hosseini. Naso rotto, portiere stordito a terra che poi si cambia la maglia intrisa di sangue e riprende a giocare ma dopo qualche minuto fa segno all’arbitro di non farcela: si perdono in tutto 12′ con la sostituzione.

Gli inglesi stentano a riprendere il ritmo dopo la sospensione, Maguire coglie la traversa di testa ma al 35′ è Bellingham ad sbloccare la partita con un colpo di testa su cross di Shaw: primo gol in nazionale per il diciannovenne centrocampista del Borussia Dortmund. Il risultato viene sigillato prima della pausa da un sinistro di Saka e da un destro di Sterling.

Le accelerazioni inglesi trovano l’Iran assolutamente impotente e il secondo tempo ricalca il primo: Saka stordisce la difesa avversaria e infila con un colpo di biliardo, un piatto sinistro sul quale il portiere non arriva: la doppietta personale lo consola del ricordo del rigore sbagliato nella finale europea con l’Italia che lo insegue. Incidente e sostituzione anche per Maguire, che fa perdere almeno altri 6′, ma prima l’Iran accorcia le distanze con un bel gol di Taremi, che raccoglie un pallone di Gholizadeh e da destra infila sotto la traversa.

Giostra di sostituzioni per gli inglesi che al 26′ del st segnano ancora con Rashford (5-1) quindi con Grealish all’89’. Dopo 117′, Taremi dal dischetto del rigore fissa il risultato sul 6-2. Per gli inglesi non si poteva immaginare un miglior inizio per un Mondiale che – come molte volte in passato – li vede nel gruppo dei favoriti. Con l’Iran è stato poco più di un allenamento, troppo disorganizzata e sprovveduta era la squadra avversaria, ora si dovranno confermare con Stati Uniti e Galles. Saka e Bellingham fra i migliori, insieme con Harry Kane, nonostante sia rimasto all’asciutto nel festival di gol.

(dell’inviato Tullio Giannotti/ANSA)

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