Madrid prende le distanze dall’Italia sulla questione migratoria

MADRID — Netta presa di distanza. È arrivato nella serata di sabato il posizionamento di Madrid sulla dichiarazione di altri quattro Paesi mediterranei — Italia, Grecia, Malta e Cipro — riguardante la gestione dei flussi migratori, i ricollocamenti di chi arriva e il ruolo delle ong. “La Spagna non può sostenere proposte che premierebbero i Paesi che non rispettano i loro obblighi in termini di diritto marittimo internazionale e che andrebbero a discapito di quelli che, come la Spagna, rispettano i loro obblighi internazionali e salvano vite con risorse pubbliche”, ha affermato all’ANSA un portavoce del ministero dell’Interno spagnolo.

In particolare, l’Italia e altri tre Paesi hanno chiesto a Bruxelles, e a tutti gli Stati, di rivedere il meccanismo di ricollocazione dei migranti e responsabilizzare i Paesi di bandiera delle navi ong, chiamate a rispettare le leggi internazionali. Un passo compiuto anche in vista di una riunione straordinaria dei ministri degli Interni, chiesta dalla Commissione europea e attesa entro fine novembre.

Ma dopo le forti tensioni diplomatiche emerse sul tema tra il governo di Giorgia Meloni e la Francia, ora è un altro importante Paese dell’area mediterranea a respingere la linea dettata da Roma. Una presa di posizione già in parte preannunciata da dichiarazioni rilasciate a media giovedì dal ministro degli Esteri José Manuel Albares, quel giorno recatosi a Bruxelles per impegni europei. “La tradizione vuole che le navi portino i migranti nei porti sicuri più vicini, li facciano sbarcare e poi siano ricollocati da lì. È qualcosa che ha funzionato molto bene”, ha detto. “Il modo più normale e più semplice, secondo la legge del mare, è recarsi al porto sicuro più vicino, far sbarcare e trasferire rapidamente e ricollocare quelle persone in diversi Paesi”.

Nonostante questo, Madrid “condivide con i suoi partner mediterranei la necessità di istituire un meccanismo per un’equa distribuzione delle responsabilità tra i Paesi dell’UE in materia di migrazioni”, ha spiegato il portavoce del Ministero dell’Interno consultato dall’ANSA. “L’abbiamo sempre difeso sia all’interno della Med5 (gruppo composto da Spagna, Italia, Malta, Grecia, Cipro), sia nei Consigli dei ministri dell’Interno”.

Intanto, riporta la stessa agenzia il tema dei migranti è stato toccato oggi in sede europea, in occasione di un Consiglio Affari Esteri. Situazione in cui Bruxelles ha ribadito che, dal punto di vista delle istituzioni europee, le navi delle ong “sono come le altre” e che “salvare vite è un obbligo inequivocabile”.

F.R./Redazione Madrid

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